210 miliardi di asset russi: Meloni avverte di non regalare vittoria a Mosca

upday.com 2 godzin temu
Meloni e Zelensky durante i colloqui di pace sull'Ucraina a Berlino (Immagine simbolica) (Photo by Clemens Bilan Pool/Getty Images) Getty Images

La premier Giorgia Meloni affronta una doppia sfida sull'Ucraina. Domani inizia il Consiglio Europeo che deciderà sull'utilizzo di 210 miliardi di euro di asset russi congelati per finanziare Kiev, mentre in Italia proseguono negoziati interni per un decreto che estende l'invio di armi fino al 2026.

Durante un'informativa al Senato martedì, Meloni ha confermato che l'Italia «non invierà soldati in Ucraina». Sulla questione degli asset russi, la premier ha lanciato un avvertimento chiaro: «Regaliamo la vittoria a Mosca se non agiamo su basi solide di diritto».

Rischi legali e opposizioni europee

La proposta dell'Unione Europea prevede di utilizzare gli asset congelati come garanzia per un prestito di 140 miliardi all'Ucraina. Ma l'iniziativa incontra forti resistenze. Il premier ungherese Viktor Orbán ha accusato: «È stato un imbroglio. State imbrogliando». Orbán ha avvertito che Vladimir Putin sarebbe pronto a «rispondere con la forza».

L'agenzia di rating Fitch ha messo sotto osservazione negativa Euroclear, la società belga che detiene 185 miliardi dei 210 miliardi totali. Il governo belga teme «la bancarotta» di Euroclear in caso di confisca degli asset. Fonti diplomatiche rivelate da Il Fatto Quotidiano indicano che il Belgio preferirebbe «un prestito garantito dal margine di bilancio dell'Ue», ritenuto «più economico, più rapido e più trasparente».

L'Italia mantiene una posizione cauta. Meloni ha dichiarato alla Camera che il via libera è possibile «se la base giuridica è solida», spiegando: «Non perché siamo amici di Putin ma per l'esatto contrario. Se la base giuridica di questa iniziativa non fosse solida, noi regaleremmo alla Russia la prima vittoria vera dall'inizio del questo conflitto».

Divisioni interne sul decreto armi

Sul fronte domestico, il Consiglio dei Ministri discuterà il 29 dicembre un decreto per estendere le forniture militari a Kiev fino al 2026. La Lega pone condizioni precise: riferimento esplicito ai negoziati di pace, aiuti solo per difesa anti-aerea e nessun invio di «missili a lungo raggio», secondo quanto riferito all'agenzia AGI.

Fonti governative hanno dichiarato all'AGI: «Valutiamo l'aggiunta di una norma ad hoc, ma nella sostanza non si cambia». Un'altra fonte di governo ha riflettuto sulla posizione al Consiglio Europeo: «Da una parte non si può sfilare qualora si andasse nella direzione dell'utilizzo degli asset russi, dall'altra chiederà chiarezza, perché ad horas l'architettura pensata non va affatto bene».

La segretaria del Partito Democratico Elly Schlein ha attaccato il governo in aula: «Il consiglio europeo affronterà un bivio cruciale, l'Italia deve avere una voce autorevole, la sua è un sussurro. Non incide, non orienta. Il governo ha tre voci diverse». Schlein ha poi ironizzato sulla posizione del vicepremier Matteo Salvini riguardo a possibili piani che «concedono a Putin ciò che non è riuscito ancora a conquistare sul campo», chiedendo: «Matteo Salvini è ancora il vicepresidente del Consiglio o ambisce a fare il portavoce di Mosca?»

Nota: Questo articolo è stato creato con l'Intelligenza Artificiale (IA).

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