Afghanistan: CPI emette mandati arresto per leader talebani

upday.com 6 dni temu

La Corte penale internazionale ha emesso mandati di arresto per i due massimi leader dei talebani in Afghanistan. I destinatari sono Haibatullah Akhundzada, leader supremo del movimento, e Abdul Hakim Haqqani, presidente della Corte suprema talebana.

I due dirigenti hanno esercitato "di fatto l'autorità in Afghanistan dal 15 agosto 2021 almeno fino a gennaio 2025", secondo quanto comunicato dalla stessa Cpi. La decisione arriva dopo anni di documentazione delle violazioni dei diritti umani nel paese.

Accuse di crimini contro l'umanità

La Camera preliminare II della Corte penale internazionale ha stabilito che esistono "fondati motivi" per ritenere i due leader colpevoli di crimini contro l'umanità. Le accuse riguardano specificamente il crimine di persecuzione per motivi di genere contro ragazze, donne e altre persone non conformi alla politica dei talebani.

I mandati includono anche persecuzioni per motivi politici contro persone percepite come "alleate di ragazze e donne". Secondo la Corte, questi crimini sono stati commessi sul territorio afghano dalla presa del potere dei talebani e sono continuati almeno fino al 20 gennaio 2025.

Violazioni sistematiche dei diritti

La Cpi ha rilevato che i talebani hanno attuato una politica governativa che ha causato gravi violazioni dei diritti fondamentali della popolazione civile afghana. Le condotte contestate includono omicidio, detenzione, tortura, stupro e sparizione forzata.

Sebbene i talebani abbiano imposto regole e divieti alla popolazione nel suo complesso, hanno preso di mira specificamente ragazze e donne in ragione del loro genere. Questo ha comportato la privazione dei diritti e delle libertà fondamentali per metà della popolazione afghana.

Restrizioni su istruzione e libertà

I leader talebani hanno gravemente privato, attraverso decreti ed editti, ragazze e donne del diritto all'istruzione. Le restrizioni si estendono anche alla privacy, alla vita familiare e alla libertà di movimento.

Le limitazioni riguardano inoltre la libertà di espressione, pensiero, coscienza e religione. Queste misure hanno di fatto escluso le donne afghane dalla vita pubblica e sociale del paese.

(AGI) Nota: Questo articolo è stato modificato con l'aiuto dell'Intelligenza Artificiale.

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