I ricercatori dell'Università di Birmingham hanno sviluppato un metodo rivoluzionario per rilevare la presenza di alghe nocive negli specchi d'acqua dolce. La nuova tecnica permette di prevenire la diffusione incontrollata di questi microrganismi prima che diventino pericolosi.
Lo studio, pubblicato sul Journal of the American Chemical Society, si concentra sui cianobatteri, comunemente noti come alghe verdi-azzurre. Questi microrganismi sono presenti in stagni, laghi e oceani di tutto il mondo.
Fioriture tossiche minacciano ecosistemi
In condizioni di crescita ottimali, i cianobatteri possono formare enormi "fioriture" che appaiono come una melma verde sulla superficie dell'acqua. Sebbene queste fioriture siano efficaci nella cattura del carbonio e nella produzione di ossigeno, alcune varietà producono tossine dannose per la vita acquatica, gli animali e gli esseri umani.
Il nuovo metodo di rilevamento si differenzia dalle tecniche tradizionali come la microscopia o il sequenziamento genetico. I ricercatori si sono concentrati sulla componente blu delle alghe verdi-azzurre, notando leggere differenze di dimensione tra le diverse specie di cianobatteri.
Distinzione tra specie tossiche
Questa scoperta ha permesso agli scienziati di distinguere tra le alghe verdi-azzurre che producono tossine e quelle innocue. "Il nostro approccio è rapido e molto sensibile, quindi può essere utilizzato per monitorare come tutti i cianobatteri competono per la crescita nelle acque del lago prima che emerga il predominio di un singolo ceppo tossico", ha commentato Jaspreet Sound, ricercatore PhD presso l'Università di Birmingham e primo autore dello studio.
La tecnica è in grado di rilevare simultaneamente la presenza di cianotossine, note per causare danni al fegato e problemi neurologici negli esseri umani e negli animali. Questo rappresenta un significativo passo avanti nella prevenzione di intossicazioni da alghe.
Protezione dell'acqua potabile
Il dottor Tim Overton, docente di Biotecnologie Microbiche presso la Facoltà di Ingegneria Chimica dell'Università di Birmingham, ha sottolineato l'importanza della scoperta. "La nuova tecnica fa progredire gli approcci esistenti e non solo contribuirà a migliorare la qualità dell'acqua destinata al consumo umano, ma contribuirà anche a comprendere come proteggere gli ambienti critici delle zone umide", ha dichiarato.
Il sistema innovativo promette di rivoluzionare il monitoraggio ambientale, offrendo uno strumento prezioso per la salvaguardia degli ecosistemi acquatici e della salute pubblica.
Fonte AGI (www.agi.it) Nota: questo articolo è stato rielaborato da UPDAY con l'ausilio dell'intelligenza artificiale.