Anna Patrizia Messina Denaro esce dal carcere dopo 11 anni

upday.com 2 tygodni temu

Prima di finire in carcere era considerata più di un capo: un'ambasciatrice, una portavoce fidata del fratello latitante. Non si trattava di un mafioso qualsiasi, ma di Matteo Messina Denaro, che tutti cercavano ma solo lei riusciva a trovare.

Anna Patrizia Messina Denaro, nel 2013, poco prima di essere arrestata, era riuscita a comunicare con il superboss di Castelvetrano (Trapani) per tre volte nel giro di meno di 60 giorni. A dicembre dello stesso anno, all'età di 43 anni, era finita in cella.

Ritorno in libertà vigilata

Ora che di anni ne ha 55, Patrizia è uscita dal supercarcere di Vigevano (Pavia). È tornata nel suo paese, dove non avrà particolari obblighi, a parte quelli derivanti dalla libertà vigilata che durerà 24 mesi.

Le restrizioni prevedono firme nei registri di polizia, divieto di uscire di casa la sera e la notte, e il divieto di frequentare pregiudicati. Condannata a una pena già severa a Marsala (Trapani) nel 2015, si era vista aumentare la pena in appello a Palermo da 13 a 14 anni e mezzo.

Condanna per associazione mafiosa

La condanna non era più per il reato di concorso esterno, ma per associazione mafiosa secca. Era ritenuta cioè pericolosissima, ma anche lei ha sfruttato i benefici della liberazione anticipata grazie alla condotta carceraria ammirevole seguita in prigione.

Madre di tre figli, il maggiore dei quali in un video del 2013 appariva fisicamente identico allo zio Matteo alla stessa età adolescenziale, aveva una sorta di venerazione per il superlatitante. Matteo Messina Denaro fu catturato il 16 gennaio 2023 e morì di cancro nel carcere di L'Aquila il 25 settembre successivo.

Ruolo nella famiglia mafiosa

Secondo la Dda di Palermo, Patrizia era pienamente inserita nella famiglia mafiosa di Castelvetrano. Aveva un ruolo di enorme responsabilità: trasmettere la volontà e gli ordini dell'introvabile boss.

Lo faceva con un'autorità e un'autorevolezza indiscutibili, sebbene si trattasse di una donna che viveva in un ambiente culturalmente retrivo come quello mafioso. Il suo potere derivava direttamente dal legame familiare con uno dei boss più ricercati d'Italia.

Fonte AGI (www.agi.it) Nota: questo articolo è stato rielaborato da UPDAY con l'ausilio dell'intelligenza artificiale.

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