Il deputato del Pd Andrea Casu ha attaccato duramente il governo per presunta "amichettismo" nell'assegnazione di appalti pubblici. Il caso riguarda contratti assegnati da Palazzo Chigi per l'organizzazione del festival Atreju di Fratelli d'Italia, rivelati da un'inchiesta del quotidiano Il Domani pubblicata venerdì. Casu ha chiesto alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni di chiarire la vicenda.
L'accusa si concentra sulle modalità di assegnazione dei contratti. Secondo l'inchiesta, le commesse pubbliche sono state assegnate «con una precisione millimetrica, a un passo dalla soglia di legge, tale da ridurre al minimo i passaggi burocratici e, di conseguenza, anche la trasparenza», ha dichiarato Casu in una nota diffusa dall'AGI. Il deputato ha definito il sistema «forse tutto formalmente corretto, almeno sulla carta», ma ha annunciato che il Pd chiederà conto nelle sedi competenti.
I beneficiari e il cambio di sistema
I destinatari degli appalti sono descritti da Casu come «amici, sodali, fedeli di area». Il parlamentare ha puntato il dito in particolare contro gli organizzatori di Atreju, definendoli «gli stessi che fino a ieri marciavano contro le istituzioni e che oggi sembrano avervi fatto comodamente ingresso, passando dalla protesta all'incasso senza soluzione di continuità».
Secondo il deputato del Pd, «il presunto anti-sistema si trasforma in metodo di governo, l'indignazione diventa fattura e la legalità si piega a interpretazioni elastiche». Casu ha concluso chiedendo direttamente a Meloni di «chiarire sugli appalti di Chigi alle società legate agli organizzatori di Atreju».
Nota: Questo articolo è stato creato con l'Intelligenza Artificiale (IA).





