Il presidente bielorusso Aleksander Lukashenko ha graziato oggi 123 detenuti, tra cui figure di spicco dell'opposizione come la dissidente Kolesnikova e il premio Nobel per la Pace 2022 Ales Bialiatski. La liberazione di massa sarebbe avvenuta su richiesta dell'ex presidente americano Donald Trump, in cambio della revoca delle sanzioni contro l'industria del potassio bielorussa.
Tra i graziati ci sono persone condannate per «spionaggio, terrorismo e attivita' estremiste», come ha annunciato Lukashenko. Il provvedimento include anche cinque cittadini ucraini, come confermato dal presidente Zelensky.
Le figure più note
Kolesnikova, condannata a 11 anni di carcere nel 2021 per il suo ruolo nelle proteste seguite alle elezioni presidenziali bielorusse del 2020, ha già parlato con sua sorella Tatyana Khomich dopo la liberazione. Igor Kravtsov, rappresentante del team del leader dell'opposizione Viktor Babariko, ha dichiarato che Kolesnikova si trova già fuori dalla Bielorussia.
Anche Ales Bialiatski, insignito del Nobel per la Pace nel 2022, è stato rilasciato dopo quattro anni e mezzo di detenzione. Le identità esatte di tutti i detenuti liberati non sono ancora state rese note.
Il legame con le sanzioni
I media bielorussi hanno riferito che la grazia è legata alla revoca delle sanzioni contro l'industria del potassio del Paese «e in relazione alla transizione verso una fase pratica del processo di revoca di altre sanzioni illegali». L'operazione segnerebbe un potenziale cambiamento nelle relazioni internazionali e nelle pressioni economiche sulla Bielorussia.
Le proteste del 2020 erano scoppiate dopo le contestate elezioni presidenziali bielorusse, portando all'arresto di numerosi oppositori. La Bielorussia ha affrontato sanzioni internazionali in risposta alla repressione.
Nota: Questo articolo è stato creato con l'Intelligenza Artificiale (IA).





