I leader del centrodestra si riuniscono questa sera per decidere le candidature alle elezioni regionali di autunno. Giorgia Meloni (FdI), Antonio Tajani (FI), Matteo Salvini (Lega) e Maurizio Lupi si incontrano lontano dagli occhi dei cronisti.
L'incontro non si terrà a Palazzo Chigi ma probabilmente a casa della premier. Secondo fonti qualificate, la presidente del Consiglio ha lavorato tutto il giorno sul dossier, intrattenendo diversi colloqui.
Il nodo del Veneto
Il punto più complicato resta il Veneto dopo il fallimento della trattativa sul terzo mandato. Questo impedisce la ricandidatura del leghista Luca Zaia, attuale governatore della regione.
Meloni potrebbe non rivendicare la candidatura per Fratelli d'Italia e lasciare Palazzo Balbi alla Lega. Tuttavia, la premier sarebbe ferma sul no alla lista Zaia o a eventuali riferimenti all'ex governatore nel simbolo della Lega.
Le proposte della Lega
"Salvini farà una proposta della Lega agli alleati", riferisce Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza Stato Regioni. Fedriga è stato nel pomeriggio a Palazzo Chigi per discutere una norma sui bilanci provvisori.
"Si parlerà di nomi. Vedremo, FI ha i suoi nomi, le sue proposte, le sue idee", ha sottolineato Antonio Tajani (FI). L'obiettivo del vertice è fare passi avanti sui candidati dopo l'incontro della settimana scorsa.
I nomi in campo
Nelle Marche Francesco Acquaroli (FdI) cerca il bis, in Toscana c'è il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi (FdI). In Puglia dovrebbe toccare al forzista Mauro D'Attis.
In Campania si prepara Edmondo Cirielli (FdI), vice di Tajani alla Farnesina. Tuttavia, per FdI sarebbe meglio puntare su Giosy Romano, coordinatore unico della Zona Economica Speciale del Mezzogiorno d'Italia.
Le opzioni per il Veneto
Fratelli d'Italia, forte di un 30% nei sondaggi, ha due esponenti politici in ballo: i senatori Raffaele Speranzon e Luca De Carlo. Il partito potrebbe anche puntare su un terzo nome di raccordo con la Lega e con il governatore Zaia.
Meloni potrebbe aprire alle richieste della Lega che punta sul vicesegretario Alberto Stefani. L'ipotesi prevalente è che non si arrivi a un accordo generale ma che si proceda per step.
Milano sul tavolo
Dopo lo scandalo dell'inchiesta sull'urbanistica, è probabile che approdi sul tavolo anche il voto milanese in programma per la primavera 2026. Tajani ha confermato l'apertura ad Azione per la candidatura di un civico anche nel caso di voto anticipato.
Fonte AGI (www.agi.it) Nota: questo articolo è stato rielaborato da UPDAY con l'ausilio dell'intelligenza artificiale.