Durov interrogato 10 ore a Parigi per criminalità Telegram

upday.com 10 godzin temu

Pavel Durov, fondatore e amministratore delegato di Telegram, è stato interrogato per dieci ore dai giudici istruttori di Parigi. L'interrogatorio riguarda la presunta complicità della piattaforma di messaggistica in attività criminali.

"L'interrogatorio ha permesso a Durov di fornire ulteriori spiegazioni che dimostrano l'inutilità dei fatti oggetto dell'indagine", hanno dichiarato i suoi avvocati. La difesa contesta fermamente la legalità dell'atto di accusa e le numerose azioni investigative svolte.

Terzo interrogatorio per Durov

Il quarantenne imprenditore russo si è presentato nell'ufficio dei due giudici istruttori incaricati del caso, vestito con abito nero e berretto. Per Durov, che ha ottenuto la cittadinanza francese nel 2021, si tratta del terzo interrogatorio dopo l'incriminazione dell'agosto 2024.

Il sistema giudiziario francese accusa Durov di non aver preso provvedimenti contro la diffusione di contenuti criminali su Telegram. L'imprenditore è stato incriminato per una serie di reati legati alla criminalità organizzata.

Ammissioni durante la custodia

Durante l'interrogatorio del dicembre 2024, Durov ha ammesso di essersi "reso conto, durante la custodia cautelare, della gravità degli atti" di cui la sua piattaforma era accusata. Ha insistito sul fatto di non aver creato Telegram nel 2013 con suo fratello "per i criminali".

L'imprenditore ha riconosciuto che la presenza di criminali sulla piattaforma "è aumentata" e ha promesso di "migliorare" i processi di moderazione. Dal suo arresto all'aeroporto di Le Bourget alla fine di agosto 2024, le autorità giudiziarie hanno notato maggiore collaborazione da parte di Telegram.

Rispetto delle leggi europee

"Abbiamo sempre rispettato le leggi dell'Unione Europea, inclusa la Legge sui Servizi Digitali, e sistematicamente risposto a tutte le richieste giudiziarie", ha dichiarato la difesa. Secondo gli avvocati, l'unica cosa cambiata dalla detenzione di Durov è che le autorità francesi hanno iniziato a indirizzare correttamente le loro richieste giudiziarie a Telegram.

La difesa ha presentato numerosi ricorsi per garantire il rispetto della legge, contestando le azioni investigative condotte in violazione del diritto nazionale ed europeo.

Fonte AGI (www.agi.it) Nota: questo articolo è stato rielaborato da UPDAY con l'ausilio dell'intelligenza artificiale.

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