«Fai la fine di Saman Abbas»: 54enne arrestato a Novellara per matrimonio forzato

upday.com 3 godzin temu
Un uomo arrestato a Novellara per maltrattamenti in famiglia e induzione al matrimonio (Immagine simbolica - Generata da IA) Upday Stock Images

Un uomo pakistano di 54 anni è stato arrestato dai Carabinieri a Novellara, in provincia di Reggio Emilia, dopo che la sua condanna per maltrattamenti in famiglia e induzione al matrimonio è diventata esecutiva l'11 dicembre. L'uomo aveva minacciato la figlia poco più che ventenne: «Fai la fine di Saman Abbas», se si fosse rifiutata di sposare un cugino che non aveva mai visto.

La Corte di Cassazione ha respinto la richiesta di sospensione condizionale della pena, confermando la sentenza di 1 anno, 11 mesi e 10 giorni di reclusione. L'uomo è stato trasferito in carcere per scontare la condanna.

La giovane donna ha vissuto anni di restrizioni e abusi. Dal 2008 al 2023, il padre le ha impedito di uscire di casa, cercare lavoro, avere contatti esterni o continuare gli studi oltre la scuola media. Le imposizioni venivano giustificate con la necessità di mantenere comportamenti "adeguati" alla religione musulmana.

Il matrimonio forzato e la minaccia

Nel 2021, la figlia è stata costretta a un matrimonio a distanza con un cugino mai incontrato, con l'intenzione di celebrare la cerimonia in presenza in Pakistan. Quando la giovane ha protestato, il padre l'ha minacciata invocando il destino di Saman Abbas, la diciottenne uccisa dalla sua famiglia a Novellara nel maggio 2021 per essersi opposta a un matrimonio forzato.

La paura della figlia di viaggiare in Pakistan era accentuata da un contesto familiare drammatico: sua madre era stata uccisa dallo zio paterno, fratello maggiore del padre. Il cugino che avrebbe dovuto sposare era proprio il figlio di questo presunto assassino.

Le conseguenze legali

Oltre al padre, anche la matrigna trentasettenne è stata condannata per maltrattamenti in famiglia. A entrambi è stato imposto il divieto di avvicinamento alla vittima per meno di 500 metri e l'obbligo di indossare il braccialetto elettronico. È stato inoltre proibito loro di comunicare con la giovane con qualsiasi mezzo.

La figlia, che aveva informato gli assistenti sociali delle intenzioni del padre di portarla in Pakistan, aveva accettato il collocamento in comunità. L'intervento dei servizi sociali e dei Carabinieri ha evitato una tragedia in questo caso, che rappresenta l'ennesimo episodio di costrizione e violenza in una famiglia.

Nota: Questo articolo è stato creato con l'Intelligenza Artificiale (IA).

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