Fuga dall'Italia: 153.000 emigrati nel 2024, record di giovani in partenza

upday.com 2 godzin temu
Palazzo istituzionale italiano con bandiere UE e italiana simboleggia le decisioni politiche sui flussi migratori. (Immagine simbolica - Generata da IA) Upday Stock Images

Nel 2024 sono emigrati dall'Italia 153.000 cittadini italiani, un aumento di 34.000 persone rispetto all'anno precedente. Lo documenta il "Rapporto Italiani nel Mondo 2025" presentato dalla Fondazione Migrantes a Roma. L'emigrazione colpisce soprattutto i giovani tra i 18 e i 49 anni, con il 75% degli italiani residenti all'estero che ha meno di 50 anni.

Le destinazioni preferite sono la Germania (16.988 emigrati), il Regno Unito (15.471), la Spagna e la Svizzera (12.448 ciascuno) e la Francia (9.444). In totale, 6,4 milioni di italiani risiedono all'estero. Il 69% di chi parte è altamente qualificato, tra laureati e diplomati.

L'esodo degli studenti dal Sud

Un rapporto Censis-Confcooperative rivela che 134.000 studenti universitari e 36.000 laureati lasciano ogni anno il Sud Italia. Il fenomeno causa una perdita economica superiore ai quattro miliardi di euro annui per le famiglie e le regioni meridionali. Le università del Sud perdono 157 milioni di euro in tasse di iscrizione, mentre quelle del Centro-Nord ne guadagnano 277 milioni.

Roma attrae 32.895 studenti del Sud (25%), seguita da Milano (19.090, 14,54%), Torino (16.840, 12,83%), Bologna (11.813, 9%) e Pisa (6.381, 4,86%). Le famiglie spendono in media 2.066 euro per gli studenti fuori sede, contro i 1.173 euro per chi studia vicino casa.

Le cause della fuga

Il rapporto di Migrantes identifica i problemi del Paese: mancanza di lavoro stabile e ben retribuito, servizi inadeguati, costi abitativi proibitivi nelle città. Il documento evidenzia: «Il borgo continua a non essere attrattivo per i giovani che, una volta laureati, forti del percorso universitario già realizzato in città più o meno lontane dal paese di origine, finiscono per trasformare in definitivo un progetto di trasferimento transitorio in un'altra regione. Eppure, anche la città inizia a rifiutare i giovani. Affitti molto alti, costo della vita proibitivo. L'Italia allontana le risorse giovani e appena laureate spingendole lontano».

La riduzione degli incentivi del "Decreto Crescita" dal 2024 ha reso meno conveniente il rientro in Italia, colpendo soprattutto i più giovani. Come sottolinea il rapporto: «[...] prevalentemente sui più giovani, ai quali non conviene più trasferirsi [...] sacrificando retribuzioni medie più elevate e prospettive di carriera».

Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative, definisce l'esodo studentesco «[...] una perdita sociale, economica, demografica, culturale. Un depauperamento silenzioso di risorse che svuota interi territori [...]».

Secondo il rapporto, il Mezzogiorno subisce una «[...] triplice perdita: il calo demografico nazionale, la mobilità interna e le partenze verso l'estero». Ogni anno quasi due milioni di persone si spostano all'interno dell'Italia, con oltre un milione che si è trasferito dal Sud al Centro-Nord tra il 2014 e il 2024.

Nota: Questo articolo è stato creato con l'Intelligenza Artificiale (IA).

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