Garlasco: la perizia esclude le impronte di Sempio nella casa del delitto

upday.com 2 godzin temu
Investigatori esaminano prove forensi, simboleggiando l'analisi peritale sulle impronte digitali. (Immagine simbolica - Generata da IA) Upday Stock Images

La nuova perizia dattiloscopica ordinata dal giudice per le indagini preliminari nel caso dell'omicidio di Garlasco non ha trovato impronte digitali riconducibili ad Andrea Sempio, l'unico indagato. Il perito Giovanni Di Censo, nominato il 26 settembre dalla giudice Daniela Garlaschelli, ha analizzato le tracce nella villetta di via Pascoli dove Chiara Poggi fu uccisa il 13 agosto 2007.

Due impronte leggibili sulle porte di accesso identificano un carabiniere intervenuto il giorno del delitto e Marco Poggi, fratello della vittima. «Le due tracce utili – si legge nella relazione – sono state rinvenute all'esterno: una sulla porta d'ingresso e una sulla porta del garage», specifica il documento del perito. Sei impronte su oggetti interni, come una confezione di cereali trasparente e un sacchetto blu della spazzatura, appartengono tutte a Chiara Poggi.

La reazione della difesa

Gli avvocati di Sempio, Angela Taccia e Liborio Cataliotti, hanno commentato l'esito dell'analisi con cautela: «L'assenza di impronte riconducibili al nostro assistito è un fatto [...] ma non cantiamo vittoria. Come non ci siamo preoccupati delle indiscrezioni più varie, oggi prendiamo atto di un atto processuale, non di un'ipotesi». I consulenti della difesa, Armando Palmegiani e Marina Baldi, sottolineano che «ogni riscontro oggettivo è importante, ma il percorso della verità è ancora lungo».

La Procura di Pavia reinvestiga il caso di Garlasco dopo 18 anni, uno dei più dibattuti della cronaca giudiziaria italiana. La Procura ipotizza la responsabilità di Sempio «in concorso con altre persone». Le analisi precedenti su circa 50 impronte erano fallite perché i test di laboratorio hanno distrutto i campioni durante l'estrazione del DNA.

Sviluppo separato: convocazione per Lovati

In un altro filone dell'inchiesta, il programma "Chi l'ha visto?" ha rivelato che l'avvocato Massimo Lovati ha ricevuto l'invito a comparire come persona interessata dalla Procura di Brescia, che indaga sulla presunta corruzione dell'ex procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti. Lovati non è indagato. Il nuovo portavoce del legale, Alfredo Scaccia, ha confermato: «Domani alle 16 [...] Lovati si presenterà in Procura a Brescia da solo, senza l'assistenza di alcun difensore in quanto convocato. Riferirà quanto già dichiarato alla stampa».

Nota: Questo articolo è stato creato con l'Intelligenza Artificiale (IA).

Idź do oryginalnego materiału