La Protezione civile della Striscia di Gaza ha denunciato che domenica le forze armate israeliane hanno aperto il fuoco sui palestinesi che tentavano di recuperare aiuti umanitari. L'attacco ha causato 93 morti nel piccolo territorio assediato.
Il portavoce della Protezione civile, Mahmoud Bassal, ha dichiarato che 93 persone sono state uccise e decine ferite a seguito di "spari dell'occupazione contro persone in attesa di aiuti" in diversi punti del territorio. Secondo Bassal, 80 persone sono morte nella zona di Zikim, a nord-ovest della città di Gaza.
Convoglio umanitario sotto attacco
Il Programma alimentare mondiale (PAM) ha confermato che uno dei suoi convogli che trasportava aiuti alimentari è entrato domenica mattina nella Striscia di Gaza. Nella zona di Zikim, il convoglio ha incontrato "immensi gruppi di civili affamati che sono stati colpiti da colpi di arma da fuoco".
Il PAM ha giudicato "totalmente inaccettabile" qualsiasi violenza contro questi civili. L'organizzazione delle Nazioni Unite ha ribadito la gravità della situazione umanitaria nel territorio palestinese.
Israele respinge le accuse
L'esercito israeliano Idf (Israel Defense Forces) ha parlato di "colpi di avvertimento per allontanare una minaccia immediata che gravava su di esso". Le forze israeliane hanno giustificato l'azione di fronte a un assembramento di "migliaia" di persone e hanno smentito il bilancio della Protezione civile.
L'Onu e le organizzazioni non governative segnalano regolarmente il rischio di carestia nella Striscia di Gaza assediata da Israele. Il conflitto dura da oltre 21 mesi, scatenato da un attacco senza precedenti del movimento islamista palestinese sul suolo israeliano il 7 ottobre 2023.
Fonte AGI (www.agi.it) Nota: questo articolo è stato rielaborato da UPDAY con l'ausilio dell'intelligenza artificiale.
