"Una grande vittoria di cui sono orgogliosa e fiera". Così commenta Pina Picierno (Pd), vicepresidente dell'Europarlamento, la cancellazione del concerto a Caserta del direttore d'orchestra filo-putiniano Valery Gergiev.
Picierno è stata la prima a far sentire la sua voce contro il tentativo di portare su un palcoscenico italiano il noto direttore. Gergiev non ha mai condannato l'invasione russa dell'Ucraina e figura tra i grandi fautori del regime.
Mobilitazione contro l'uomo di Putin
La parlamentare democratica è stata protagonista della mobilitazione contro l'uomo di Putin in Italia. Per questo è stata invitata a intervenire in conferenza stampa a Montecitorio su "Cultura o propaganda? Il caso Gergiev a Caserta e le ingerenze russe in Italia".
"Lo stato di diritto e della democrazia è molto più solido di quanto gran parte del ceto politico voglia rappresentare", ha osservato con soddisfazione Picierno, in collegamento da Bruxelles. "La mobilitazione si sente e si è sentita e voglio ringraziare tutti coloro che si sono mobilitati tra intellettuali, cittadini e associazioni".
Società civile più forte della politica
Picierno non ha nascosto che la mobilitazione della società civile è stata più forte di quella del mondo politico. Ad unire chi si è mobilitato, ha osservato l'europarlamentare, "è stato un senso profondo di contrasto verso un regime criminale e verso i suoi megafoni".
"Anche quando vengono confusamente distorti e raccontati come arte e musica", ha aggiunto ancora Picierno riferendosi alle giustificazioni culturali addotte per il concerto.
Una vittoria significativa per la democrazia
"Questa non è una vittoria qualunque: è una vittoria piccola ma significativa dello stato di diritto, della democrazia e di tutti quelli che si sono mobilitati", ha insistito Picierno. Ha definito la vittoria "davvero significativa in un Paese come il nostro".
La vicepresidente dell'Europarlamento ha menzionato le difficoltà incontrate nel tentativo di spiegare chi fosse Gergiev. Ha dovuto fare luce tra "un mare di sciocchezze e di accuse" che hanno accolto la sua iniziativa, scambiata per una presa di posizione russofoba o, peggio, per censura.
Propaganda e disinformazione ancora da combattere
Secondo Picierno e gli altri intervenuti in conferenza stampa, in Italia c'è ancora molto lavoro da fare. Bisogna capire la differenza tra comunicazione e disinformazione e far comprendere le tecniche di propaganda utilizzate dal regime criminale del Cremlino.
Fonte AGI (www.agi.it) Nota: questo articolo è stato rielaborato da UPDAY con l'ausilio dell'intelligenza artificiale.