Come ogni fan di Jannik Sinner, Massimo Gramellini esprime nel suo editoriale sul Corriere della Sera «un morso di delusione» per la rinuncia del numero uno del mondo alla Coppa Davis 2025. La decisione del campione altoatesino di non partecipare alle finali di Bologna ha scatenato un dibattito che va oltre il semplice annuncio sportivo.
«Dice che l'ha già vinta, ma se è per questo ha già vinto anche Wimbledon, eppure lì ci tornerà sempre», scrive Gramellini nel suo "Caffè". Il giornalista sottolinea una contraddizione: Sinner continuerà a giocare i grandi tornei già conquistati, ma rinuncia alla Davis dopo due vittorie consecutive nel 2023 e 2024.
La critica alla motivazione
L'alibi della stanchezza non convince il columnist del Corriere. «Può valere per Alcaraz (che comunque ci sarà), non per chi ha trascorso tutta la primavera ai box», osserva riferendosi ai problemi fisici che hanno tenuto Sinner lontano dai campi per mesi.
La motivazione ufficiale di Sinner - «mi serve una settimana di vacanza in più» - preoccupa particolarmente Gramellini. Come riportano fonti della federazione, la decisione sarebbe stata presa con largo anticipo e dopo consultazioni con lo staff in vista della preparazione per gli Australian Open 2026.
Il paradosso della maglia azzurra
Il capitano Filippo Volandri ha convocato la squadra senza la stella: Lorenzo Musetti, Flavio Cobolli, Matteo Berrettini, Andrea Vavassori e Simone Bolelli affronteranno le finali casalinghe. La competizione si svolgerà a Bologna dal 19 novembre, in concomitanza con le ATP Finals di Torino.
«Forse la maglia azzurra è importante solo per i tennisti che sanno di non poter ambire ai grandi tornei?», si chiede provocatoriamente Gramellini. Il contrasto emerge anche con le recenti apparizioni di Sinner in tornei commerciali in Arabia, dove secondo la Gazzetta dello Sport avrebbe guadagnato circa 6 milioni di dollari.
Preoccupazioni sulla fragilità
L'aspetto che più inquieta il giornalista riguarda le implicazioni fisiche. «Se la sua "macchina" è così fragile che tre partite casalinghe in azzurro bastano a metterla a repentaglio, io non mi sento per niente tranquillo», confessa Gramellini.
Il confronto con altri campioni emerge naturalmente. Novak Djokovic ha sempre mantenuto un impegno costante con la nazionale serba, culminato con la conquista dell'oro olimpico come coronamento della carriera.
L'editoriale si chiude con un appello diretto: «Rassicurami, Gianni. Ripensandoci». Un invito a riconsiderare che riflette il sentimento di molti tifosi italiani delusi dalla scelta del loro campione.
Fonti utilizzate: "Corriere della Sera", "Gazzetta dello Sport"
Nota: Questo articolo è stato modificato con l'aiuto dell'Intelligenza Artificiale.