Nick Reiner, il figlio 32enne del regista Rob Reiner accusato di aver ucciso i genitori, non si presenterà oggi all'udienza di convalida dell'arresto presso il tribunale di Los Angeles. Il suo avvocato Alan Jackson ha annunciato che le condizioni di salute del cliente non gli permettono di comparire in aula.
Il regista Rob Reiner e la moglie Michele, fotografa, sono stati trovati morti lo scorso 14 dicembre nella loro villa a Brentwood, nella zona ovest di Los Angeles. Gli investigatori ritengono che i due siano stati accoltellati alla gola dal figlio Nick dopo una violenta lite. A scoprire i corpi è stata la figlia della coppia, Romy Reiner, 28 anni, che ha immediatamente allertato i soccorsi.
La lite alla festa di Natale
La sera prima dell'omicidio, il 13 dicembre, Nick Reiner aveva avuto uno scontro con il padre durante una festa di Natale organizzata da Conan O'Brien. Parenti della famiglia hanno riferito a TMZ di «un litigio molto forte» tra i due. Un ospite presente alla festa ha raccontato a People che Nick «stava facendo impazzire tutti, si comportava come un pazzo e continuava a chiedere alla gente se fosse famoso». Nelle prime ore della mattina del 14 dicembre, intorno alle quattro, Nick si è registrato in un hotel Pierside a Santa Monica usando la propria carta di credito.
La famiglia Reiner era da anni alle prese con i problemi di dipendenza di Nick. Il ragazzo aveva iniziato a fare uso di sostanze stupefacenti all'età di 14 anni ed era entrato e uscito da almeno 18 centri di riabilitazione. Michele Reiner aveva confidato a un familiare, secondo quanto riportato da TMZ: «Abbiamo provato di tutto». Una fonte vicina alla famiglia ha dichiarato a People: «Erano molto legati, facevano tutto insieme. Ma non sono mai riusciti a trovare una stabilità per Nick. Hanno provato tutto, tenerlo vicino, lasciargli spazio, ma le sue difficoltà erano troppo profonde. È l'incubo peggiore per qualsiasi genitore».
Il film sulla dipendenza
Rob e Nick Reiner avevano collaborato insieme al film "Being Charlie" del 2016, che raccontava la storia di un giovane alle prese con la dipendenza. Il regista aveva dichiarato che il progetto «ci ha costretti a guardare davvero a ciò che l'altro stava attraversando. Il nostro rapporto ora è migliore di prima e ha ancora strada davanti». Rob Reiner aveva anche espresso «rimpianto» per alcune decisioni prese quando aveva mandato il figlio in riabilitazione per la prima volta, definendo il suo approccio iniziale «esagerato».
Nel 2018 Nick Reiner aveva parlato pubblicamente di un episodio in cui aveva devastato la dependance dei genitori mentre era sotto l'effetto di droghe pesanti. Aveva descritto quel periodo della sua vita come i suoi «anni bui».
Le reazioni
La morte della coppia ha scosso il mondo del cinema. L'attrice Demi Moore, che aveva lavorato con Rob Reiner nel film "Codice d'onore" e la cui famiglia era molto legata ai Reiner, ha scritto sui social: «Non ci sono parole per esprimere appieno l'incommensurabile devastazione per la perdita di Rob e Michelle Reiner. I nostri figli sono cresciuti insieme, abbiamo lavorato insieme e, mentre le nostre vite si intrecciavano sia a livello personale che professionale, custodirò sempre con affetto i momenti e i ricordi di ciò che abbiamo condiviso». L'attrice ha aggiunto: «Erano persone straordinarie e genitori meravigliosi che si sono dedicati a rendere il mondo un posto migliore».
Rob Reiner e Michele Singer si erano conosciuti nel 1988 sul set di "Harry ti presento Sally" e si erano sposati l'anno successivo. Oltre a Romy e Nick, la coppia aveva un altro figlio, Jake, di 34 anni. Rob Reiner era stato precedentemente sposato con l'attrice Penny Marshall dal 1971 al 1981 e aveva adottato una figlia, Tracy, durante quel matrimonio.
Nota: Questo articolo è stato creato con l'Intelligenza Artificiale (IA).






