La Rete NoBavaglio ha denunciato che il ministero israeliano per gli Affari della Diaspora e per la Lotta all'Antisemitismo ha schedato gli attivisti italiani che hanno manifestato per Gaza. Il dossier pubblicato sul sito governativo israeliano contiene dati dettagliati sulle manifestazioni del 22 settembre scorso in tutta Italia.
Secondo Fanpage, la sorveglianza ha utilizzato tecniche OSINT (open source intelligence) e metodi militari di targeting sui civili. Il report include coordinate geografiche precise e valutazioni di rischio per ogni localizzazione di protesta.
Il documento cataloga sistematicamente «ogni singola manifestazione, raduno e presidio con orari, luogo e addirittura coordinate geografiche e coefficiente di rischio». La schedatura indica gli organizzatori e il numero di partecipanti previsti in base alle interazioni sul web.
Collettivi sotto sorveglianza
Nel report compaiono organizzazioni come Giovani Palestinesi, GlobalmovementtoGaza Italia, Gaza Freestyle e Lambretta, insieme a varie delegazioni universitarie locali. Come riporta La Repubblica, il Global Movement to Gaza Italia ha organizzato proteste presso il ministero degli Esteri italiano.
Il ministero israeliano descrive la mobilitazione come «incentrata sull'opposizione a quello che gli organizzatori descrivono come il "genocidio a Gaza"». Lo sciopero viene presentato come risposta al «silenzio e all'ipocrisia percepiti dei governi occidentali».
A fianco di ciascun collettivo appaiono le coordinate geografiche, l'orario, il livello di rischio e i rimandi alle pagine social che hanno rilanciato gli eventi. L'elenco di quattro pagine schedula con date e orari i cortei nelle diverse città italiane.
Richieste di chiarimenti al governo
La Rete NoBavaglio denuncia «con fermezza questa operazione di schedatura dei movimenti proPal e la catalogazione delle loro azioni non-violente come attività antisemite». L'organizzazione chiede cosa giustifichi l'interessamento del governo israeliano verso i manifestanti italiani non-violenti.
Venuta a conoscenza del dossier, la rete ha chiesto alla premier Meloni, al ministro Tajani, all'AISE e al COPASIR di «chiarire la loro posizione in merito alle attività del J-Soc sul territorio italiano». Come conferma Il Fatto Quotidiano, emergono tensioni nel governo sulla gestione dell'attivismo di solidarietà con Gaza.
La Rete NoBavaglio invita tutti gli attivisti a «vigilare al fine di non cadere in possibili provocazioni». L'organizzazione questiona l'uso di tecniche di intelligence e targeting militare contro proteste pacifiche.
Fonti utilizzate: "AGI", "Fanpage", "La Repubblica", "Il Fatto Quotidiano"
Fonte AGI (www.agi.it)
Nota: questo articolo è stato rielaborato da UPDAY con l'ausilio dell'intelligenza artificiale.