La Corte europea dei diritti dell'uomo condanna la Russia per gli abusi perpetrati in Ucraina dal 2014

upday.com 4 godzin temu

La Corte europea dei diritti dell'uomo (Cedu) ha condannato la Russia per i numerosi abusi commessi in Ucraina a partire dal 2014. La decisione storica include esecuzioni, torture, sfollamento di minori, lavoro forzato e la distruzione del volo MH17.

Il giudice francese Mattias Guyomar, presidente della Corte, ha letto per oltre 40 minuti la deliberazione che dichiara Mosca colpevole di gravi violazioni. La Russia è stata ritenuta responsabile di esecuzioni di "civili e militari ucraini fuori combattimento" e "atti di tortura".

Sfollamenti e distruzioni sistematiche

La Cedu ha inoltre accertato lo "sfollamento ingiustificato di civili" e una "prassi amministrativa consistente nel commettere distruzione, saccheggio ed espropriazione di beni". Questi crimini hanno colpito sia civili che aziende private nelle zone occupate.

La Corte ha sottolineato la responsabilità di Mosca nella distruzione del volo MH17, abbattuto il 17 luglio 2014 nella regione di Donetsk. Il Boeing partito da Amsterdam per la Malesia è stato colpito da un missile che ha ucciso tutte le 298 persone a bordo.

La decisione della Grande Camera

La decisione è stata emessa dai 17 giudici della Grande Camera, la formazione più solenne dell'istituzione di Strasburgo. La Grande Camera ha riunito nella stessa sentenza tre ricorsi presentati dall'Ucraina contro la Russia e un ricorso dei Paesi Bassi per il volo MH17.

I ricorsi ucraini riguardano le operazioni del 2014 nel Donbass e l'invasione del febbraio 2022. La condanna della Russia è principalmente simbolica, poiché dal settembre 2022 Mosca non considera più vincolanti le decisioni della Cedu dopo la sua esclusione dall'istituzione.

Reazioni di Russia e Paesi Bassi

La Russia "non intende conformarsi" a questa decisione, ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov durante la sua conferenza stampa quotidiana. "Le consideriamo nulle e prive di valore", ha aggiunto.

Il primo ministro olandese Dick Schoof ha accolto con favore la decisione della Corte, definendola "un passo importante verso la giustizia". Schoof ha ricordato che tra le vittime del volo MH17 c'erano 196 cittadini olandesi: "Il mio pensiero oggi va a tutti i parenti che hanno perso le loro famiglie, i loro cari e i loro amici più di dieci anni fa".

(AGI/AFP) Nota: Questo articolo è stato modificato con l'aiuto dell'Intelligenza Artificiale.

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