Il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha ribadito che eventuali contingenti militari europei che l'Europa invia in Ucraina diventerebbero «obiettivi legittimi» per le Forze Armate russe. La dichiarazione arriva mentre il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si prepara a incontrare Donald Trump oggi alle 19 ora italiana a Mar-a-Lago.
Lavrov ha rilasciato le sue dichiarazioni all'agenzia Tass il 28 dicembre, mentre continuano le discussioni europee sull'eventuale dispiegamento di una forza multinazionale in Ucraina. «Le ambizioni [dei politici europei] letteralmente accecano i loro occhi: non solo non provano compassione per gli ucraini, ma non sembrano provare compassione nemmeno per la propria popolazione. Come spiegare altrimenti i colloqui in corso in Europa sull'invio di contingenti militari in Ucraina sotto forma di una "coalizione dei volonterosi"? Abbiamo già affermato centinaia di volte che in questo caso diventeranno un obiettivo legittimo per le nostre Forze Armate», ha affermato il ministro russo.
Attacchi su Kiev e tensioni militari
Nella notte tra venerdì e sabato, la Russia ha lanciato un massiccio attacco missilistico su Kiev con diversi missili ipersonici Kinzhal, quattro missili balistici Iskander e un gruppo di missili da crociera Kalibr. I bombardamenti hanno lasciato milioni di ucraini senza elettricità.
Zelensky ha definito gli attacchi la prova che «i bombardamenti russi dimostrano che Mosca non vuole la pace». Alla vigilia dell'incontro con Trump, ha scritto su X: «Posizioni forti sono necessarie sia al fronte che in diplomazia per impedire a Putin di manipolare ed eludere una fine vera e giusta della guerra. Il mondo ha forza sufficiente per garantire sicurezza e pace».
Le Forze Armate russe hanno contemporaneamente intercettato e distrutto 25 droni in sei regioni: dodici nella regione di Samara, tre ciascuno nelle regioni di Belgorod, Kursk e Saratov, e due ciascuno nelle regioni di Volgograd e Rostov.
Posizioni europee e americane
Il premier polacco Donald Tusk ha riferito che i leader europei - tra cui Friedrich Merz, Emmanuel Macron, Giorgia Meloni e Keir Starmer - hanno concordato in videoconferenza che «le garanzie di sicurezza per l'Ucraina sono cruciali».
Lavrov ha dichiarato all'agenzia Tass che la Russia è pronta a cooperare con gli Stati Uniti per raggiungere un accordo. «La Russia apprezza gli sforzi del presidente degli Stati Uniti Donald Trump e del suo team per raggiungere un accordo di pace. Ci impegniamo a continuare a collaborare con i negoziatori americani per elaborare accordi duraturi che affrontino le cause profonde del conflitto», ha affermato.
Tuttavia, il ministro russo ha anche accusato l'Occidente di chiudere gli occhi sugli scandali di corruzione in Ucraina. «Naturalmente Bruxelles e le altre capitali europee non potevano non notare gli scandali di corruzione in Ucraina, ma questi scandali non hanno impedito loro di utilizzare il regime di Kiev come ariete contro la Russia», ha dichiarato a Tass.
Minacce alla centrale nucleare
Il direttore della centrale nucleare di Zaporizhzhia, Yuriy Chernichuk, ha riferito all'agenzia Ria Novosti che i dipendenti dell'impianto ricevono regolarmente minacce di morte dagli ucraini. «Minacce di vario tipo vengono costantemente rivolte a vari dipendenti. Sono sottoposti a pressioni. Minacciano di vendicarsi quando, secondo le Forze Armate ucraine, arriveranno in città e l'impianto passerà sotto il loro controllo [...]», ha spiegato.
Putin ha nel frattempo ribadito la sua posizione: «Senza intesa, useremo la forza».
Lavrov ha confermato che «l'esercito russo mantiene in modo saldo la sua iniziativa strategica al fronte».
Nota: Questo articolo è stato creato con l'Intelligenza Artificiale (IA).










