Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella pronuncia oggi alle 20:30 il suo undicesimo messaggio di fine anno in diretta televisiva sulle reti unificate. Il discorso, trasmesso dallo studio alla Vetrata del Quirinale, si concentrerà sui cittadini, in particolare i giovani, chiamati a prendere in mano il loro destino e quello della Repubblica.
Il Capo dello Stato parlerà in piedi, con il tricolore italiano e le dodici stelle dorate dell'Unione europea alle spalle. La scenografia include una foto storica del 2 giugno 1946 del fotografo Federico Patellani, simbolo della vittoria referendaria per la Repubblica, in vista dell'80esimo anniversario della nascita della Repubblica nel 2026. Il discorso durerà circa 15 minuti.
Mattarella ha anticipato nel suo messaggio: «Si chiude un anno non facile. Tutti ne abbiamo ben presenti le ragioni e, come sempre, speriamo di incontrare un tempo migliore.» Il Presidente punta a stimolare unità nazionale, coesione e senso civico, fungendo da "bussola" per il Paese e contrastando l'astensionismo elettorale, che considera un "profondo vulnus della democrazia".
La voce critica di Grillo
Beppe Grillo, fondatore ed ex garante del Movimento 5 Stelle, ha pubblicato nel pomeriggio del 31 dicembre sul suo blog il tradizionale messaggio di fine anno, un anno dopo la rottura con il leader Giuseppe Conte che lo ha portato all'estromissione dal partito.
Il comico adotta un tono critico e introspettivo: «Il mio tempo non è ancora venuto, io sono postumo. Resto qui, a guardare e a pensare… in silenzio, perché è la forma più elevata di presenza.» Grillo descrive «un Paese che si è abituato a tutto, all'ingiustizia che diventa una procedura, al dolore che diventa una pratica amministrativa e al silenzio che viene scambiato per equilibrio».
L'ex garante pentastellato attacca duramente la classe politica: «E la politica continua a recitare, cambiano le sigle, i simboli, gli accordi, e le facce sono sempre le stesse, che come zombie si trascinano con la scorta tra i palazzi.» Sulla giustizia, Grillo critica «quella parola "solenne" agitata da tutti come una bandiera e usata come una clava».
Grillo conclude con un monito per l'anno nuovo: «A fine anno si chiede fiducia all'anno che sta arrivando, ma l'anno nuovo non merita per forza fiducia automatica, la fiducia richiede attenzione, occhi ben spalancati e memoria, perché dimenticare resta il modo più semplice per ripetere sempre gli stessi errori.»
Nota: Questo articolo è stato creato con l'Intelligenza Artificiale (IA).
