Meloni al G20: Italia annuncia taglio del 50% del debito africano

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Leader europei si riuniscono durante il vertice G20 a Johannesburg (Immagine simbolica) (Photo by Henry Nicholls-WPA Pool/Getty Images) Getty Images

Il G20 di Johannesburg si è aperto ieri con un'assenza senza precedenti: per la prima volta nella storia del vertice, i leader di Stati Uniti, Cina e Russia sono assenti simultaneamente. Nonostante questo, i leader presenti hanno adottato per "consenso schiacciante" una dichiarazione comune, segnale che "il multilateralismo può e sa portare risultati", come ha dichiarato il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa.

La premier italiana Giorgia Meloni ha utilizzato il palco del summit per ribadire la disponibilità dell'Italia a collaborare con partner europei e americani per raggiungere una pace giusta in Ucraina. «L'Italia è pronta a collaborare con i suoi partner europei e americani per raggiungere una pace giusta», ha affermato durante la prima sessione di lavoro, condannando l'«ingiustificata guerra di aggressione russa contro l'Ucraina».

Piano Mattei e riduzione del debito africano

Meloni ha presentato il Piano Mattei come un nuovo approccio verso l'Africa, basato sul rispetto e la partnership paritaria. «È un nuovo modo di guardare al continente africano: non come a un problema, ma piuttosto come a un'opportunità, non impartendo lezioni dall'alto al basso, ma con rispetto», ha spiegato la premier.

L'iniziativa coinvolge già 14 nazioni africane, numero che l'Italia intende aumentare, e può contare su collaborazioni con l'Unione Africana, le Nazioni Unite, le istituzioni finanziarie internazionali e l'Unione Europea. Meloni ha annunciato che l'Italia ridurrà del 50% il debito dei Paesi a basso e medio reddito nei prossimi 10 anni e convertirà l'intero debito dei Paesi meno sviluppati in piani di investimento. «Una scelta che considero una scelta di giustizia e responsabilità che speriamo altri vorranno seguire», ha sottolineato.

Tra i progetti concreti citati: il corridoio di Lobito tra Angola e Zambia, l'hub di intelligenza artificiale per lo sviluppo sostenibile a Roma che coinvolgerà centinaia di startup africane, e un progetto per l'uso delle acque reflue in Tunisia.

Vannacci: "Zelensky accetti il piano Trump"

Posizione divergente quella di Roberto Vannacci, numero due della Lega ed eurodeputato. L'ex generale ha dichiarato all'AdnKronos che l'Ucraina dovrebbe accettare il piano di pace proposto dal presidente americano Donald Trump. «Zelensky non ha molte possibilità di scelta: ha perso ogni sovranità poiché basa la propria esistenza su risorse altrui. Non accettare questo piano di pace vorrebbe dire per lui continuare a mandare al massacro uomini e donne, perdere territori e risorse», ha affermato Vannacci.

L'eurodeputato ha criticato duramente l'Europa, definendola «inesistente e ininfluente» e accusandola di limitarsi «a portare avanti votazioni per una guerra ad oltranza e dichiarazioni e retorica vuote». Vannacci ha anche contestato il concetto di "pace giusta": «La 'pace giusta' non esiste e non è mai esistita nella storia dell'umanità e, soprattutto, la pace viene trattata da chi ha iniziato la guerra: in questo caso da Usa e Russia».

Diplomazia europea e preoccupazioni sul G20

A margine del vertice, si sono intensificati gli incontri diplomatici sul piano di pace americano per l'Ucraina. Nella tarda serata di venerdì, Meloni ha incontrato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa, che avevano appena avuto una conversazione telefonica con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Costa ha convocato i Paesi "like-minded" per discutere la questione.

Il presidente francese Emmanuel Macron ha però espresso preoccupazione per il futuro del forum: «Il G20 è a rischio e non ci stiamo mobilitando collettivamente per alcune priorità», ha dichiarato, aggiungendo che il G20 «potrebbe essere giunto alla fine di un ciclo». Macron ha lamentato: «Stiamo lottando per risolvere insieme le principali crisi attorno a questo tavolo».

La dichiarazione finale del vertice, adottata nonostante le divisioni, impegna i leader del G20 a «non lasciare nessuna comunità e nessuna nazione indietro», secondo Ramaphosa, che ha citato il proverbio latino «ex Africa semper aliquid novi» - dall'Africa sempre qualcosa di nuovo.

Nota: Questo articolo è stato creato con l'Intelligenza Artificiale (IA).

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