Piano Mattei: Grandi chiede strategia europea per migranti

upday.com 6 godzin temu

L'Alto commissario dell'Onu per i rifugiati Filippo Grandi ha lanciato un appello all'Europa: il Piano Mattei per l'Africa "deve diventare europeo" perché "l'Italia da sola non può fare la differenza". Lo ha dichiarato in un'intervista al Corriere della Sera.

Secondo Grandi, l'approccio attuale dell'Europa non è sufficiente per gestire i flussi migratori. "L'Europa giustamente investe a monte, sui controlli, ma questo da solo non stabilizzerà i flussi", ha avvertito l'Alto commissario.

Investimenti lungo le rotte migratorie

La soluzione proposta da Grandi prevede un cambio di strategia: "Occorre invece affrontare i problemi a valle: accoglienza e integrazione". L'Alto commissario ha sottolineato l'importanza di "investire nelle opportunità per queste persone, lungo le rotte".

"Tanti non andrebbero oltre, se nel cammino trovassero queste opportunità", ha spiegato Grandi. "Che poi è la vera intuizione del Piano Mattei proposto dal governo Meloni (FdI). Ma deve diventare un piano europeo, l'Italia da sola non può fare la differenza".

Lampedusa come modello positivo

L'Alto commissario ha visitato Lampedusa e si è detto "bene impressionato dall'ottima gestione dell'hotspot, che ora è stato affidato dal governo alla Croce Rossa". Grandi ha riferito di aver comunicato al ministro Matteo Piantedosi la sua soddisfazione, "auspicando che sia d'esempio per altri centri in Italia".

Nonostante i progressi nella gestione dei salvataggi, i numeri restano drammatici. "Il meccanismo dei salvataggi in mare in parte funziona", ha osservato Grandi, "ma il numero dei morti resta drammatico: 500 nel 2025 su questa rotta".

Situazione critica in Nord Africa

La soluzione secondo l'Alto commissario passa attraverso "un vero sistema europeo di salvataggio, più robusto e coordinato". Sul fronte degli arrivi, Grandi ha descritto una "situazione in Nord Africa critica".

La Libia "è di nuovo più instabile", mentre la Tunisia presenta "un indurimento ancora più forte che in Libia". "Hanno paura di diventare un Paese di afflusso e quindi hanno stretto le viti", ha spiegato Grandi.

Tunisia non più paese sicuro

Le autorità tunisine "non ci lasciano più registrare i richiedenti asilo", ha denunciato l'Alto commissario. "Abbiamo accesso irregolare alle persone bisognose di attenzione. Ci sono stati anche respingimenti verso Libia e Algeria".

Per questo motivo, secondo Grandi, è "difficile avallare la nozione della Tunisia come 'Paese terzo sicuro'". La situazione richiede un intervento coordinato a livello europeo per affrontare efficacemente la crisi migratoria.

Fonte AGI (www.agi.it) Nota: questo articolo è stato rielaborato da UPDAY con l'ausilio dell'intelligenza artificiale.

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