Il Consiglio di Shas dei Saggi della Torah ha deciso che il partito uscirà dal governo israeliano. La decisione rappresenta un nuovo colpo per l'amministrazione del primo ministro Benjamin Netanyahu.
Il ministro degli Affari religiosi Michael Malkieli ha dichiarato che la decisione è arrivata sullo sfondo della "persecuzione contro i Bnei Torah". L'annuncio segue quello già fatto lunedì dall'altro partito religioso che sostiene l'amministrazione Netanyahu.
Secondo partito religioso abbandona
Unità del giudaismo nella Torah (Utj) aveva già annunciato il proprio ritiro dopo aver ricevuto una copia di una proposta di legge sull'arruolamento. La proposta era stata preparata dal presidente della Commissione Affari Esteri e Difesa della Knesset Yuli Edelstein.
Secondo i membri del partito, la proposta violava i termini di un compromesso raggiunto dalle due parti il mese scorso. La questione dell'arruolamento degli studenti religiosi rappresenta da tempo un punto di tensione nella politica israeliana.
Coalizione rimane in piedi
Nonostante l'uscita dal governo, il partito Shas rimarrà per ora parte della coalizione di Netanyahu. I leader del partito non stanno spingendo per elezioni anticipate.
Questa decisione permette al primo ministro di mantenere la maggioranza parlamentare necessaria per governare. La situazione rimane tuttavia fragile con due partiti religiosi chiave che hanno abbandonato l'esecutivo.
Fonte AGI (www.agi.it) Nota: questo articolo è stato rielaborato da UPDAY con l'ausilio dell'intelligenza artificiale.
