Il ministero degli Esteri di Taipei ha smentito categoricamente le indiscrezioni del Financial Times secondo cui gli Stati Uniti avrebbero negato il visto al presidente taiwanese Lai Ching-te. Le autorità taiwanesi hanno definito false queste informazioni diffuse ieri sera dal quotidiano britannico.
"Non c'è stato alcun rinvio, cancellazione o rifiuto dei permessi di transito da parte degli Stati Uniti", ha dichiarato ai giornalisti il portavoce di Lai, Hsiao Kuang-wei. La smentita arriva dopo che il Financial Times aveva riportato che l'amministrazione Trump avrebbe impedito al presidente taiwanese di fare scalo a New York.
Nessun viaggio programmato all'estero
Secondo le fonti citate dal quotidiano, Lai avrebbe dovuto recarsi in Paraguay ad agosto con uno scalo negli Stati Uniti. Il Financial Times aveva scritto che il presidente taiwanese aveva deciso di rinunciare al viaggio dopo essere stato informato del diniego americano.
Tuttavia, il portavoce presidenziale ha fornito una spiegazione diversa per l'assenza di viaggi programmati. "Dati gli sforzi in corso per la ripresa dopo il disastro nel sud di Taiwan, i negoziati sui dazi reciproci con gli Stati Uniti e la relativa situazione internazionale, il presidente non ha in programma visite all'estero nel prossimo futuro", ha spiegato Hsiao Kuang-wei.
Priorità alle questioni interne
Le autorità taiwanesi hanno quindi collegato la decisione di non viaggiare alle priorità interne del paese. Il riferimento al "disastro nel sud di Taiwan" indica l'impegno del governo nella gestione delle emergenze domestiche.
I negoziati commerciali con gli Stati Uniti e la complessa situazione internazionale rappresentano ulteriori fattori che influenzano l'agenda presidenziale. Taiwan mantiene relazioni diplomatiche informali con Washington, che rappresentano un elemento cruciale per la sicurezza dell'isola.
Fonte AGI (www.agi.it)
Nota: questo articolo è stato rielaborato da UPDAY con l'ausilio dell'intelligenza artificiale.
