Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha espresso speranza per la cancellazione del divieto europeo di produzione di auto non elettriche dal 2035. Intervenendo sabato all'evento Atreju a Roma, il segretario di Forza Italia ha avvertito che la misura costerebbe all'Italia 70.000 posti di lavoro.
Tajani ha definito il blocco un "obbrobrio" e una "sciocchezza". «Finalmente grazie a tutto il centrodestra speriamo si possa cancellare quell'obbrobrio del blocco della produzione di auto non elettriche a partire dal 2035», ha dichiarato. «Questa sciocchezza sta per finire. Avrebbe provocato 70mila posti di lavoro in meno soltanto in Italia.»
Equilibrio tra ambiente e società
Il ministro ha sottolineato la necessità di bilanciare le politiche ambientali con le considerazioni sociali. «Quando si parla di politica ambientale - ha aggiunto - bisogna sempre tenere conto della questione sociale perché non si possono imporre all'industria dell'agricoltura obiettivi irraggiungibili che fanno massacro sociale.»
La posizione di Tajani riflette la linea del governo di centrodestra italiano sulla regolamentazione europea che mira a eliminare gradualmente i veicoli con motore a combustione interna entro il 2035.
Nota: Questo articolo è stato creato con l'Intelligenza Artificiale (IA).






