Turetta rinuncia all'appello - accetta ergastolo per Giulia

upday.com 5 godzin temu
Simboli della giustizia rappresentano le decisioni legali nel sistema giudiziario (Immagine simbolica - Generata da IA) Upday Stock Images

Filippo Turetta ha rinunciato all'appello e accettato l'ergastolo per l'omicidio di Giulia Cecchettin. Secondo quanto riporta Il Corriere della Sera, il 22enne ha comunicato la decisione attraverso una lettera manoscritta inviata agli uffici giudiziari di Venezia. La scelta rappresenta un colpo di scena dopo che i suoi difensori avevano tentato di escludere la premeditazione per evitare l'ergastolo.

Il giovane aveva ricevuto la condanna all'ergastolo il 3 dicembre 2024, come confermano Il Fatto Quotidiano e Fanpage. Nella lettera Turetta avrebbe espresso il desiderio di «pagare interamente» per aver ucciso la studentessa 22enne. L'omicidio di Giulia Cecchettin era avvenuto l'11 novembre 2023, secondo Il Messaggero e Il Gazzettino.

Le motivazioni della rinuncia

Le ragioni dietro la decisione deriverebbero dall'atmosfera ostile che circonda Turetta in carcere. Come segnala Ansa, il detenuto aveva subito un attacco da parte di un altro carcerato nel penitenziario di Montorio a Verona lo scorso agosto. L'episodio si aggiunge alle intimidazioni ricevute e all'intensa pressione mediatica che accompagna il caso.

Vanity Fair Italia rivela che l'omicidio era stato caratterizzato da una brutalità estrema, con 75 coltellate inferte alla vittima. Il caso aveva scosso profondamente l'opinione pubblica italiana, diventando simbolo della lotta contro la violenza sulle donne.

Sviluppi processuali

L'esperto legale Daniele Bocciolini, interpellato da Fanpage, chiarisce che la rinuncia all'appello non comporta alcuna riduzione della pena. Il processo d'appello proseguirà comunque a causa del ricorso separato presentato dalla Procura per ottenere l'aggravante della crudeltà. Turetta era stato catturato in Germania dopo un tentativo di fuga e aveva confessato immediatamente il delitto al suo rientro in Italia.

Secondo Vanity Fair Italia, il padre della vittima Gino Cecchettin aveva respinto una richiesta di giustizia riparativa, definendola «strumentale». La famiglia Cecchettin mantiene una posizione ferma contro ogni forma di clemenza nei confronti dell'omicida.

Fonti utilizzate: "Il Corriere della Sera", "Ansa", "Il Fatto Quotidiano", "Fanpage", "Il Messaggero", "Vanity Fair Italia", "Il Gazzettino", "Mattino"

Nota: Questo articolo è stato modificato con l'aiuto dell'Intelligenza Artificiale.

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