L'Italia è favorevole alla firma dell'accordo commerciale tra Unione Europea e Mercosur, ma chiede correttivi sulle clausole di salvaguardia per i settori agricoli. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani martedì alla conferenza nazionale dell'Export a Milano. La firma potrebbe avvenire "adesso o a gennaio", una volta risolte le questioni agricole.
«Siamo favorevoli a firmare l'accordo. C'è da vedere cosa si può e si deve correggere per le clausole di salvaguardia per alcuni settori del mondo agricolo. Risolto questo, noi firmeremo, sarà adesso o sarà gennaio», ha spiegato Tajani all'agenzia AGI. La posizione italiana si colloca in un momento critico per l'intesa, negoziata da oltre venticinque anni tra UE e i paesi del Mercosur (Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay).
La cautela del governo Meloni
Il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida ha precisato che l'Italia «non è contraria pregiudizialmente» all'accordo. «È un buon accordo, vogliamo farlo diventare ottimo. In un momento di debolezza dell'Europa, perché affrettarsi in un braccio di ferro tra nazioni?», ha dichiarato. Lollobrigida ha ribadito che «deve valere il principio della reciprocità» e che Roma cerca garanzie aggiuntive per proteggere i produttori europei.
Il fronte del no guidato dalla Francia
Il Senato francese ha approvato martedì una risoluzione quasi unanime contro l'accordo, accusando Bruxelles di «aggirare i parlamenti nazionali». Parigi chiede un rinvio almeno fino al 2026 e ha posto tre condizioni: clausola di salvaguardia, clausola specchio e controlli rafforzati. Il ministro delegato per l'Europa Benjamin Haddad ha chiarito: «Non siamo contrari agli accordi di libero scambio in generale, ma dobbiamo essere in grado di proteggere i nostri mercati interni, le nostre imprese, i nostri agricoltori dalla concorrenza sleale».
La firma prevista in Brasile per sabato è stata posticipata. Insieme a Francia, Polonia, Austria e Irlanda formano il fronte contrario all'intesa.
Germania e Spagna premono per la chiusura
Germania e Spagna spingono invece per una ratifica rapida. Il sottosegretario tedesco agli Affari europei Günther Krichbaum ha sostenuto che «i vantaggi superano chiaramente gli svantaggi». Il segretario di Stato spagnolo Fernando Sampedro Marcos ha definito l'accordo «urgente» e «vitale» per l'export europeo, sotto pressione dai dazi americani e dalla concorrenza cinese.
Il Parlamento europeo ha approvato in prima lettura clausole di salvaguardia con 431 voti favorevoli, ma il voto decisivo spetta al Consiglio UE, dove serve una maggioranza qualificata. L'Italia potrebbe avere un ruolo determinante. Oltre 140 eurodeputati di vari schieramenti intendono chiedere un parere alla Corte di Giustizia UE, operazione che potrebbe congelare l'entrata in vigore per uno o due anni.
Nota: Questo articolo è stato creato con l'Intelligenza Artificiale (IA).







