Alzheimer: carenza litio cervello innesca malattia

upday.com 2 godzin temu
Scansione cerebrale MRI che mostra i primi segni di demenza/Alzheimer, rilevante per la nuova ricerca sul litio come possibile trattamento (Photo by Peter Dazeley/Getty Images) Getty Images

Una ricerca rivoluzionaria durata dieci anni ha identificato la perdita di litio nel cervello come uno dei primi cambiamenti che portano al morbo di Alzheimer. Lo studio, condotto su topi e tessuti cerebrali umani, apre nuove prospettive per la diagnosi precoce e il trattamento della malattia.

I risultati si basano su esperimenti condotti su modelli animali e analisi di campioni di sangue e tessuto cerebrale di persone in diverse fasi della salute cognitiva. Gli scienziati hanno scoperto che nei topi una deplezione di litio simile a quella umana ha accelerato la patologia cerebrale e il declino della memoria.

La scoperta del meccanismo

Il team di ricerca ha identificato che la riduzione dei livelli di litio deriva dal legame con le placche amiloidi e da un ridotto assorbimento nel cervello. Questa scoperta fornisce una spiegazione del perché alcune persone con anomalie cerebrali tipiche dell'Alzheimer non mostrano segni di declino cognitivo.

In una serie finale di esperimenti, i ricercatori hanno testato un nuovo composto di litio che evita la cattura da parte delle placche amiloidi. Questo composto ha ripristinato la memoria nei topi, suggerendo una nuova strategia terapeutica.

Una teoria unificante

I risultati unificano osservazioni decennali sui pazienti, fornendo una nuova teoria della malattia che potrebbe spiegare perché i trattamenti attuali hanno efficacia limitata. Il morbo di Alzheimer colpisce circa 400 milioni di persone in tutto il mondo e comporta diverse anomalie cerebrali, ma queste non hanno mai spiegato completamente la malattia.

I trattamenti sviluppati di recente che prendono di mira la proteina beta-amiloide in genere non invertono la perdita di memoria e riducono solo modestamente il tasso di declino. Anche i fattori genetici e ambientali influenzano il rischio, ma non spiegano perché alcune persone con gli stessi fattori di rischio sviluppano la malattia mentre altre no.

L'anello mancante

"L'idea che la carenza di litio possa essere una causa del morbo di Alzheimer è nuova e suggerisce un approccio terapeutico diverso", ha affermato Bruce Yankner, professore di genetica e neurologia presso il Blavatnik Institute. Yankner negli anni Novanta è stato il primo a dimostrare che la beta-amiloide è tossica.

Lo studio alimenta la speranza che un giorno i ricercatori possano utilizzare il litio per curare la malattia nella sua interezza, anziché concentrarsi su un singolo aspetto come la beta-amiloide o la tau. Questa scoperta potrebbe rappresentare l'anello mancante fondamentale nella comprensione dell'Alzheimer.

Fonte AGI (www.agi.it) Nota: questo articolo è stato rielaborato da UPDAY con l'ausilio dell'intelligenza artificiale.

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