La presidente della Commissione Antimafia, Chiara Colosimo, ha commemorato il 32esimo anniversario degli attentati mafiosi che colpirono Milano e Roma nel luglio 1993. In un messaggio su X, ha definito quelle "tragiche giornate" come un momento che richiede "profonda riflessione e memoria".
Gli attentati rappresentarono "un attacco frontale alla Repubblica", ha sottolineato Colosimo. Il 27 luglio 1993, una bomba esplose in via Palestro a Milano, causando la morte di cinque persone.
Le vittime dell'attentato milanese
Tra le vittime dell'esplosione di Milano ci furono i vigili del fuoco Carlo La Catena, Sergio Pasotto e Stefano Picerno. Persero la vita anche l'agente di polizia municipale Alessandro Ferrari e il cittadino marocchino Driss Moussafir.
Solo poche ore dopo, nella notte del 28 luglio, due ordigni devastarono le chiese romane di San Giovanni in Laterano e San Giorgio al Velabro. Gli attentati ferirono numerosi civili e colpirono "il cuore simbolico della fede e della cultura italiana".
Un attacco ai valori democratici
"Quegli attentati non furono solo atti criminali, ma un attacco frontale alla Repubblica, ai suoi valori democratici, alla giustizia e alla convivenza civile", ha dichiarato la presidente della Commissione Antimafia. Colosimo ha evidenziato come quegli eventi rappresentassero un momento cruciale nella storia italiana.
A distanza di oltre trent'anni, la memoria delle vittime innocenti rimane viva. "Ne onoriamo la memoria rinnovando il nostro impegno per la verità e la giustizia, senza ambiguità, senza compromessi", ha concluso Colosimo nel suo messaggio commemorativo.
Fonte AGI (www.agi.it) Nota: questo articolo è stato rielaborato da UPDAY con l'ausilio dell'intelligenza artificiale.