Una ricerca italiana innovativa sta rivoluzionando la comprensione dell'autismo, rivelando che molti casi potrebbero essere prevenuti già durante la gravidanza. Lo studio, pubblicato sulla rivista Clinical and Translational Neuroscience, ha identificato un meccanismo cruciale che collega il sistema immunitario materno allo sviluppo dei disturbi dello spettro autistico.
I ricercatori hanno scoperto un legame diretto tra la carenza di folati nel cervello del feto e la presenza di specifici anticorpi nel sangue materno. Questi anticorpi, chiamati FRAA (anticorpi anti-recettore del folato alfa), interferiscono con il normale sviluppo cerebrale del bambino durante la gestazione.
La scoperta degli anticorpi FRAA
Lo studio è stato condotto da Claudio Giorlandino, direttore scientifico dell'Istituto di Ricerca Altamedica, insieme ai ricercatori Katia Margiotti, Marco Fabiani e Alvaro Mesoraca. La ricerca apre nuove prospettive sulla prevenzione dell'autismo non genetico attraverso interventi mirati durante la gravidanza.
"Ora sappiamo che una delle cause principali dell'autismo non genetico è la mancanza di folati nel cervello del bambino durante la gravidanza", spiega Giorlandino. Spesso questa carenza è causata da specifici anticorpi presenti nel sangue materno, i FRAA.
Il meccanismo della carenza cerebrale
Il processo funziona come un blocco selettivo: i folati (vitamina B9) rappresentano il nutrimento essenziale per lo sviluppo del sistema nervoso del bambino. Sono fondamentali per la costruzione del DNA e la crescita delle cellule cerebrali durante le fasi cruciali dello sviluppo fetale.
Normalmente la madre trasferisce questi preziosi folati al feto attraverso la placenta. Il problema emerge quando gli anticorpi FRAA bloccano il recettore che permette ai folati di entrare nel cervello del bambino, creando una vera carenza cerebrale anche quando la madre ha livelli sufficienti nel sangue.
Conseguenze sullo sviluppo neurologico
Se questa carenza si verifica nelle prime fasi della gravidanza, può contribuire all'insorgere di disturbi dello spettro autistico. In forme più lievi, può causare problemi specifici di apprendimento (DSA).
La patologia identificata dai ricercatori si chiama Cerebral Folate Deficiency ed è ben nota da anni alla comunità scientifica. Questa scoperta italiana però ne chiarisce il ruolo specifico nello sviluppo dell'autismo, aprendo nuove strade per la prevenzione precoce.
Fonte AGI (www.agi.it) Nota: questo articolo è stato rielaborato da UPDAY con l'ausilio dell'intelligenza artificiale.