I ricercatori hanno confrontato la sostenibilità delle tecniche di produzione del calcestruzzo dell'antica Roma con quelle moderne, analizzando l'uso di diverse forme di energia come combustibili fossili, legno, biomasse e energie rinnovabili. I risultati hanno rivelato scoperte inaspettate sulla produzione di emissioni di CO2.
Contrariamente alle aspettative iniziali, la produzione di calcestruzzo romano genera emissioni di CO2 simili e, in alcuni casi, maggiori rispetto alle moderne formulazioni di calcestruzzo per volume. "L'adozione di formulazioni romane con le tecnologie attuali potrebbe non comportare riduzioni sostanziali delle emissioni o della domanda energetica", afferma Martinez, uno dei ricercatori.
Biomassa più efficace delle ricette antiche
L'utilizzo di biomassa e altri combustibili alternativi per alimentare i forni potrebbe rivelarsi più efficace nella decarbonizzazione della moderna produzione di cemento rispetto all'implementazione delle formulazioni romane. Tuttavia, i ricercatori hanno stimato che la produzione di calcestruzzo romano comporterebbe minori emissioni di inquinanti atmosferici dannosi per la salute umana.
Le riduzioni di ossido di azoto e ossido di zolfo variavano dall'11% al 98%, indipendentemente dal tipo di combustibile utilizzato. Le energie rinnovabili hanno prodotto le riduzioni maggiori rispetto a combustibili fossili e biomassa.
Durata superiore del calcestruzzo romano
Il calcestruzzo romano è ritenuto più durevole, il che potrebbe renderlo un'opzione più sostenibile nel tempo. Questa caratteristica risulta particolarmente vantaggiosa per applicazioni ad alto utilizzo come strade e autostrade, che richiedono manutenzione e sostituzione regolari.
"Quando prendiamo in considerazione la durata del calcestruzzo, è allora che iniziamo a vederne i benefici", afferma Martinez. "Nei casi in cui prolungare l'uso del calcestruzzo può ridurre la necessità di produrre nuovi materiali, un calcestruzzo più durevole ha il potenziale di ridurre l'impatto ambientale", spiega Sabbie Miller dell'Università della California, Davis.
Confronti difficili per differenze strutturali
Tuttavia, è molto difficile fare paragoni diretti perché il calcestruzzo moderno è stato prodotto solo negli ultimi 200 anni. A differenza del moderno cemento armato, le antiche strutture romane non utilizzavano barre d'acciaio per aumentarne la resistenza.
"La corrosione delle armature in acciaio è la causa principale del deterioramento del calcestruzzo, quindi i paragoni devono essere fatti con grande cautela", afferma Paulo Monteiro dell'Università della California, Berkeley. In futuro, i ricercatori intendono sviluppare analisi più approfondite per confrontare le prestazioni e la durata del calcestruzzo romano e moderno in diversi scenari.
"Ci sono molte lezioni che possiamo trarre dai Romani", conclude Martinez. "Se riusciamo a integrare le loro strategie con le nostre idee innovative e moderne, possiamo creare un ambiente costruito più sostenibile".
Fonte AGI (www.agi.it) Nota: questo articolo è stato rielaborato da UPDAY con l'ausilio dell'intelligenza artificiale.