Caso Hannoun-Hamas: Gasparri contro i pm 'Fate politica, non giustizia'

upday.com 2 godzin temu
Arrestati Mohammad Hannoun e altre otto persone per presunto finanziamento di Hamas (Immagine simbolica - Generata da IA) Upday Stock Images

L'arresto di Mohammad Hannoun, leader pro-Palestina, e di altre otto persone per presunto finanziamento di Hamas ha scatenato un'aspra polemica politica in Italia. L'operazione della Procura di Genova ha riacceso il dibattito sulla politicizzazione della magistratura e sul ruolo della sinistra nei rapporti con figure controverse.

Le autorità italiane accusano Hannoun e gli altri arrestati di essere parte o collegati all'organizzazione terroristica Hamas. La Digos e la Guardia di Finanza di Genova hanno condotto le indagini che hanno portato ai fermi, avvenuti circa due giorni fa.

Gasparri contro la Procura

Maurizio Gasparri, capogruppo di Forza Italia al Senato, ha criticato duramente Giovanni Melillo, Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, e Nicola Piacente, Procuratore capo di Genova, per i loro commenti sugli arresti. In un video pubblicato su Facebook il 28 dicembre, Gasparri ha accusato i magistrati di fare politica invece di concentrarsi sul loro ruolo giudiziario.

«Attualmente il responsabile di questa Procura si chiama Melillo, e in queste ore, commentando in maniera impropria l'arresto di alcuni presunti fondamentalisti, tra cui Hannoun - un predicatore palestinese che girava per i cortei e le manifestazioni delle nostre città e che è accusato di avere finanziato Hamas - Melillo e il suo sodale, così l'ho definito il procuratore della città che ha fatto parte di queste indagini, hanno detto si, stiamo arrestando questi legati ad Hamas, però non dobbiamo dimenticarci di quello che ha fatto Israele in Palestina», ha dichiarato Gasparri.

Il senatore ha richiamato la storia della Direzione nazionale antimafia, concepita da Giovanni Falcone e attuata dopo le stragi che uccisero Falcone, Borsellino e le loro scorte. Ha poi evidenziato come diversi ex procuratori nazionali antimafia si siano successivamente candidati con partiti di sinistra: Roberti con il Pd al Parlamento europeo, Grasso con la sinistra al Senato, e De Raho, ora parlamentare grillino.

«Il Parlamento, i giornali stanno altrove. Melillo, fai il tuo mestiere di magistrato, per fare il politico hai tempo», ha affermato Gasparri, concludendo: «Per questo noi votiamo si, per porre fine alla politicizzazione della magistratura e per porre fine all'uso politico della giustizia».

Picierno: "Problema sottovalutato"

Pina Picierno, europarlamentare e vicepresidente del Parlamento europeo del Pd, ha rotto il silenzio di esponenti della sinistra come Elly Schlein, Giuseppe Conte, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, che non si sono pronunciati sugli arresti.

Picierno ha dichiarato al Messaggero: «Nel 2021 presentai un'interrogazione alla Commissione europea sulle attività di Mohammed Hannoun e sul suo network associativo, segnalando il rischio concreto che strutture apparentemente umanitarie fossero in realtà veicolo di finanziamento e propaganda di Hamas. Oggi i fatti confermano che il problema è stato sottovalutato, e questa sottovalutazione ha avuto conseguenze».

L'europarlamentare ha criticato la mancanza di consapevolezza: «Il punto critico non è normativo, ma politico e culturale. È mancata, in alcuni ambienti, la consapevolezza che il terrorismo jihadista utilizza persino la buona fede delle persone. Senza questa consapevolezza, nessuna legge è davvero efficace».

Picierno ha definito «almeno un errore politico grave» continuare a frequentare e legittimare certe figure nonostante «sanzioni internazionali, provvedimenti amministrativi, un antisemitismo dichiarato e mai nascosto». Ha aggiunto: «Chi ha manifestato in buona fede per due popoli e due Stati, chi ha donato pensando di aiutare civili innocenti, è stato ingannato da un emissario di Hamas. Questo va detto con chiarezza».

Polemica su Lepore a Genova

Il sindaco di Bologna Matteo Lepore è finito al centro delle critiche dell'opposizione dopo la pubblicazione da parte del Giornale di una foto che lo ritrae a un evento pro-Gaza a Genova il 17 settembre, dove parlò anche Hannoun. L'opposizione chiede spiegazioni sulla presenza del sindaco e sull'utilizzo di fondi pubblici per il viaggio.

Matteo Di Benedetto, capogruppo della Lega a Palazzo d'Accursio, ha attaccato: «Lepore è sceso in piazza per ascoltare Hannoun, associando pubblicamente la figura del sindaco di Bologna» a quella di Hannoun. «Il silenzio è una scelta politica e oggi suona come complicità», ha dichiarato.

Stefano Cavedagna, europarlamentare di Fratelli d'Italia, ha evidenziato che dalle determine comunali risulterebbe un rimborso di circa 350 euro per il viaggio e l'uso di un mezzo della Polizia Locale.

Palazzo d'Accursio ha smentito categoricamente le informazioni, precisando che Lepore si trovava a Genova in missione istituzionale per Anci, coordinando le città metropolitane. «In una breve pausa dei lavori, su invito della sindaca di Genova, alcuni sindaci si sono affacciati per pochi minuti alla manifestazione che si teneva davanti a Palazzo Ducale contro il genocidio a Gaza. In quel momento non era presente Hannoun, peraltro sconosciuto ai più prima di queste ore», ha chiarito il Comune.

Caos alla Camera

La vicenda ha provocato anche tensioni alla Camera dei Deputati, dove Giovanni Donzelli di Fratelli d'Italia ha chiesto al ministro degli Esteri Antonio Tajani di riferire sull'inchiesta. L'opposizione ha contestato la richiesta come violazione procedurale, poiché lo stesso gruppo aveva già interpellato il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi sullo stesso argomento.

Marco Grimaldi di Avs ha protestato contro il vicepresidente Fabio Rampelli, che ha concesso la parola a Donzelli, minacciando di bloccare i lavori parlamentari: «Adesso ognuno di noi nelle prossime due ore prenderà la parola su ordine dei lavori che non dichiareranno prima. Sa che cosa vuol dire? Che le prossime ore ognuno di noi chiederà un ordine dei lavori e voi andrete in esercizio provvisorio, ma non voi. Porteremo il Paese all'esercizio provvisorio perché lei non sa fare il presidente della Camera».

Nota: Questo articolo è stato creato con l'Intelligenza Artificiale (IA).

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