La Cina ha accusato gli Stati Uniti di applicare un «doppio standard» dopo l'annuncio del presidente Donald Trump di aumentare del 100% i dazi contro Pechino. Si tratta della prima risposta ufficiale del governo cinese alle nuove misure commerciali americane.
Il Ministero del Commercio di Pechino ha denunciato l'inasprimento delle misure economiche statunitensi da settembre. «Queste azioni... hanno gravemente danneggiato gli interessi della Cina e minato seriamente il clima dei colloqui economici e commerciali tra le due parti», ha dichiarato il dicastero.
Controlli su terre rare
I controlli annunciati giovedì dalla Cina sulle spedizioni di terre rare rappresentano «una misura giustificata per migliorare il suo sistema di controllo delle esportazioni». Secondo La Repubblica, si tratta di un sistema di licenze e non di un divieto di esportazione, con permessi concessi per «domande idonee».
Come riporta La Repubblica, prima dell'annuncio delle misure Pechino aveva già informato i paesi interessati attraverso «i meccanismi bilaterali di dialogo sul controllo delle esportazioni». Il portavoce ha precisato che «minacciare tariffe elevate a ogni occasione non è l'approccio giusto per interagire con la Cina».
Posizione sulla guerra commerciale
La Cina si è detta pronta a collaborare con i diversi paesi «per rafforzare il dialogo e gli scambi sul controllo delle esportazioni». L'obiettivo è «salvaguardare meglio la sicurezza e la stabilità delle catene industriali e di approvvigionamento globali».
Ansa riferisce che Pechino è pronta ad «affermare le proprie ragioni» contro le misure americane. La posizione finale della Cina sulla guerra commerciale rimane chiara: «È coerente: non la vogliamo, ma non ne abbiamo paura».
Fonti utilizzate: "AGI", "La Repubblica", "Ansa"
Nota: Questo articolo è stato modificato con l'aiuto dell'Intelligenza Artificiale.
