Andrea Delmastro delle Vedove ha attaccato la magistratura per un presunto doppio standard. Il sottosegretario di Stato al Ministero della Giustizia e deputato di Fratelli d'Italia ha dichiarato il 20 dicembre che nessuna categoria in Italia gode del "privilegio dell'assoluta insindacabilità", rivendicando il diritto di commentare le sentenze giudiziarie.
La critica di Delmastro delle Vedove si concentra su una contraddizione: la magistratura commenta proposte di legge ancora in commissione, di cui non conosce il testo finale, ma invoca la separazione dei poteri quando vengono commentate le sue sentenze. Il sottosegretario ha citato come esempi di decisioni "incomprensibili" il caso dell'imam di Torino liberato e quello dei figli sottratti alla famiglia nel bosco.
La posizione del governo
In una nota ad AGI, Delmastro delle Vedove ha dichiarato: «Ogni giorno che Dio manda in terra la Magistratura legittimamente commenta una proposta di legge ancora incardinata in commissione e di cui non conosce il testo finale. Ogni giorno che Dio manda in terra la magistratura pretende che nessuno possa commentare una sentenza, come quella dell'Imam di Torino liberato o dei figli sottratti alla famiglia nel bosco, invocando il rispetto della separazione dei poteri.»
Il sottosegretario ha proseguito affermando: «Verrebbe da dire "è la democrazia bellezze": non c'entra la separazione dei poteri, c'entra la democrazia e c'entra il fatto che nessuna categoria in Italia gode del privilegio della assoluta insindacabilità. Nella distinzione dei ruoli e dei poteri, continueremo legittimamente e insieme alla stragrande maggioranza degli italiani a commentare sentenze incomprensibili.»
Nota: Questo articolo è stato creato con l'Intelligenza Artificiale (IA).






