Eni batte attese Q3 e aumenta buyback a 1,8 miliardi

upday.com 20 godzin temu
Grafici finanziari rappresentano l'analisi dei risultati trimestrali delle società quotate (Immagine simbolica - Generata da IA) Upday Stock Images

Eni ha chiuso il terzo trimestre 2025 con un utile netto adjusted di 1,25 miliardi di euro, superando le aspettative di mercato di 1,01 miliardi nonostante un calo del 2% rispetto all'anno precedente. L'Ebit proforma rettificato ha quasi raggiunto i 3 miliardi, mostrando una flessione del 12% annua in un contesto di mercato energetico sfidante.

La produzione di idrocarburi ha raggiunto 1,76 milioni di barili equivalenti al giorno, registrando una crescita del 6% che ha permesso di alzare la guidance annuale a 1,72 milioni di barili al giorno. Il flusso di cassa operativo è cresciuto del 14% a 3,3 miliardi di euro, dimostrando la solidità operativa del gruppo.

Le dichiarazioni del CEO

«I risultati del terzo trimestre sono eccellenti e tutte le principali variabili operative, economiche e finanziarie hanno superato le aspettative», ha commentato Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni. Il manager ha sottolineato come la forte crescita produttiva sia destinata a proseguire grazie ai nuovi campi in sviluppo in Congo, Emirati Arabi Uniti, Qatar e Libia.

Maggiori ritorni per gli azionisti

Eni ha aumentato di 0,3 miliardi il programma di buyback 2025, portandolo a 1,8 miliardi di euro con un incremento del 20% rispetto alla guidance precedente. La decisione si basa sui progressi strategici compiuti e su una stima più elevata di generazione di cassa per l'anno intero.

La società ha confermato l'aumento del dividendo del 5% a 1,05 euro per azione. La seconda tranche del dividendo 2025 pari a 0,26 euro per azione sarà messa in pagamento il 26 novembre 2025, con record date fissata al 25 novembre.

Performance delle società satelliti

Le società satelliti Enilive e Plenitude stanno registrando performance solide, come riporta il Corriere, con target di EBITDA rispettivamente di circa 1 miliardo e oltre 1,1 miliardi di euro. Questo conferma l'efficacia del modello strategico satellite del gruppo.

Il debito netto si è ridotto a 9,9 miliardi di euro con un rapporto di leva al minimo storico del 12% su base proforma, secondo QuiFinanza. L'utile netto adjusted dei primi nove mesi ha raggiunto 3,8 miliardi di euro, in calo del 13% annuo ma in linea con le aspettative in un mercato energetico difficile.

Fonti utilizzate: "AGI", "Wall Street Italia", "QuiFinanza", "Corriere"

Nota: Questo articolo è stato creato con intelligenza artificiale (IA).

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