La Procura di Roma indaga sulla scomparsa di 13 opere d'arte dalla collezione di Gianni Agnelli per ipotesi di ricettazione e esportazione illecita. Tre capolavori originali sono stati sostituiti con copie false nelle dimore di famiglia a Villa Frescot, Villar Perosa e Roma.
I falsi scoperti includono «La scala degli addii» di Giacomo Balla (stimato 2 milioni di euro), «Mistero e malinconia di una strada» di Giorgio De Chirico (7 milioni) e «Glaçons, effet blanc» di Monet (4 milioni). Le copie sono state rinvenute nel caveau del Lingotto durante una perquisizione della Guardia di Finanza.
Al centro dell'indagine si trova la contesa ereditaria tra Margherita Agnelli (69 anni) e i suoi tre figli John (49), Lapo (47) e Ginevra Elkann (46). Il procuratore aggiunto Giovanni Conzo e il pm Stefano Opilio conducono le indagini sulla scomparsa della collezione dell'Avvocato, morto il 24 gennaio 2003.
La ricerca di altri capolavori
I carabinieri del Nucleo tutela patrimonio artistico cercano altri 10 quadri scomparsi. Come riporta il Corriere, le opere includono lavori di Picasso, Francis Bacon, Balthus e altri maestri del valore di milioni di euro.
La lista comprende «Nudo di profilo» di Balthus, «Study for a Pope III» e «Study for a Pope IV» di Francis Bacon, oltre a due opere di Pablo Picasso. Mancano anche «The cardinal numbers» di Robert Indiana e «A street in Algeris» di John Singer Sargent.
Per trasferire all'estero opere di tale valore artistico è necessaria un'autorizzazione ministeriale. Secondo il Corriere, non è stata trovata documentazione per nessuno dei 13 quadri al centro dell'indagine.
Il mistero della sostituzione
Gli investigatori ipotizzano che la sostituzione sia avvenuta dopo la morte di Gianni Agnelli nel 2003. Nel testamento l'Avvocato aveva valutato i tre quadri per un totale di 13 milioni di euro, riferendosi agli originali e non alle copie.
Vecchi album di famiglia mostrano fotografie di almeno un quadro con differenze sostanziali rispetto al falso rinvenuto a Torino. Alcuni componenti del personale domestico hanno riferito che gli originali furono spostati nel 2018, ma non sono esperti d'arte.
Dopo la morte di Gianni Agnelli le proprietà passarono alla moglie Marella Caracciolo di Castagneto, madre di Margherita. Quando Marella morì nel 2019, Margherita entrò in possesso degli immobili precedentemente concessi in comodato d'uso al figlio John Elkann.
La disputa familiare
Margherita denunciò «ammanchi di beni di ingentissimo valore di proprietà del padre» dopo aver effettuato ispezioni nelle case. Come riporta Sky TG24, i figli di Margherita sostengono che i dipinti fossero di proprietà esclusiva della nonna Marella e non rientrino nell'asse ereditario.
L'inchiesta è partita da Milano dove inizialmente furono indagati due galleristi, poi archiviati dal Gip. Il giudice dispose però nuove indagini sulle 13 tele, al momento senza indagati specifici.
Fonti utilizzate: "AGI", "Corriere", "Sky TG24"
Nota: Questo articolo è stato modificato con l'aiuto dell'Intelligenza Artificiale.