Sei stranieri sono stati denunciati dalla Polizia Stradale durante un blitz agli esami per la patente alla Motorizzazione Civile di Firenze. Gli agenti hanno scoperto una sofisticata operazione di frode che coinvolgeva telecamere nascoste e auricolari per ricevere assistenza remota durante i test teorici.
L'operazione ha coinvolto la squadra di polizia giudiziaria del Compartimento Polizia Stradale "Toscana", che si è infiltrata travestita da candidati durante la sessione d'esame della settimana scorsa. I sospetti indossavano minuscole telecamere a forma di bottone incollate al petto con nastro adesivo e micro auricolari collegati a dispositivi ricetrasmittenti.
Tecnologia sofisticata per barare
Il sistema permetteva ai complici esterni di vedere le domande attraverso le telecamere che inquadravano i monitor e di suggerire le risposte corrette tramite gli auricolari. Durante le perquisizioni uno dei sospetti è stato trovato in possesso di una somma di 3000 euro in contanti.
Gli investigatori avevano notato comportamenti anomali già da tempo, con candidati che provenivano da fuori provincia per sostenere l'esame presso la sede dell'Osmannoro anziché nelle Motorizzazioni più vicine. Una donna bengalese aveva risposto correttamente a tutte le domande senza nemmeno leggerle, rivelando chiaramente il sistema di frode.
Indagini su rete organizzata
Le indagini proseguono per identificare i complici esterni che fornivano le risposte attraverso il sistema di comunicazione. Gli investigatori sospettano l'esistenza di un vero mercato delle "patenti facilitate" rivolto principalmente agli immigrati che cercano scorciatoie per ottenere il permesso di guidare a causa della scarsa padronanza della lingua italiana.
I sei denunciati rischiano fino a un anno di condanna e la Polizia Stradale ha annunciato che analoghi servizi di controllo saranno replicati nelle prossime sessioni d'esame.
Fonti utilizzate: "AGI", "La Nazione", "Il Resto del Carlino"
Nota: Questo articolo è stato modificato con l'aiuto dell'Intelligenza Artificiale.
