L'Agenzia per la tutela della Salute (Ats) di Milano ha confermato un focolaio di legionella nel quartiere San Siro. I casi accertati sono 11, con un decesso e un paziente ancora ricoverato. Le indagini sono in corso per identificare la fonte di contaminazione.
Le persone colpite abitano tutte in edifici diversi e non sono collegate tra loro. L'Ats ha campionato 29 abitazioni tra casi confermati e abitazioni di controllo. I primi risultati disponibili riguardano quattro abitazioni.
Un dato significativo emerge dalle analisi: l'unica positività è stata rilevata in un'abitazione di controllo, non in quella di un paziente. L'Ats ha fornito immediatamente le indicazioni per la bonifica dell'abitazione risultata positiva.
Controlli sull'acquedotto pubblico
Le autorità sanitarie hanno verificato tutte le torri evaporative della zona. Una torre in funzione è stata campionata. Sono stati prelevati campioni anche in diversi punti della rete dell'acquedotto pubblico. Le analisi di laboratorio sono tuttora in corso.
L'Ats ha ispezionato altri siti sensibili nel quartiere, senza riscontrare situazioni a rischio. Nel quartiere non sono presenti fontane ornamentali, che potrebbero essere fonti di dispersione del batterio.
La pericolosità della legionella
Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova, ha spiegato all'Adnkronos Salute: «La legionella è un batterio che vive negli ambienti acquatici, da cui può diffondersi nella rete idrica delle abitazioni e negli impianti di condizionamento. E può colpire il polmone, il rene, il fegato, il cervello. Può dare cioè una malattia sistemica, multiorgano».
L'esperto ha sottolineato la gravità dell'infezione: «può essere anche molto grave, può portare alla morte, al ricovero in terapia intensiva con una gravissima insufficienza respiratoria. È uno di quei microrganismi su cui bisogna fare di più anche dal punto di vista preventivo».
L'Ats ha ricordato nel proprio comunicato: «Si rammenta che la legionella è un batterio che vive negli ambienti acquatici da cui può diffondersi nella rete idrica delle abitazioni e di altri impianti. Il contagio avviene esclusivamente attraverso l'inalazione di minuscole gocce (aerosol) di acqua contaminata. Non è possibile il contagio da persona a persona, né bevendo l'acqua».
Le misure preventive
Bassetti ha indicato all'Adnkronos Salute le precauzioni necessarie: «gli stabili più vecchi con i serbatoi sul tetto vanno controllati in maniera più stringente, o magari addirittura i serbatoi andrebbero rimossi a favore dell'acqua corrente. [...] Occorre controllare regolarmente tubature, serbatoi di acqua, filtri, torri evaporative, condizionatori».
Le attività di verifica ad ampio spettro proseguono nel quartiere San Siro.
Nota: Questo articolo è stato creato con l'Intelligenza Artificiale (IA).












