Frode certificati bianchi: 30 milioni di danni in Campania

upday.com 3 godzin temu
Un investigatore esamina prove documentali in un caso di frode, simile all'indagine sui certificati bianchi che ha portato alla scoperta di un danno erariale di oltre 30 milioni di euro. (Robert Gauthier/Los Angeles Times via Getty Images) Getty Images

La Procura regionale della Corte dei Conti per la Campania ha scoperto un danno erariale di oltre 30,4 milioni di euro legato ai "certificati bianchi". L'indagine, diretta da Antonio Giuseppone, ha portato alla notifica di quattro inviti a dedurre.

I destinatari del provvedimento sono una società di capitali con sede a Poggiomarino, nel Napoletano, poi fallita, e tre persone fisiche che ne erano amministratori di diritto o di fatto. Le indagini sono state delegate ai militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Napoli.

Frode sui certificati energetici

Il danno patrimoniale è stato causato al Gestore dei Servizi Energetici (Gse Spa) attraverso una illecita percezione di incentivi pubblici. Gli incentivi erano sotto forma di Titoli di Efficienza Energetica, comunemente chiamati "certificati bianchi".

I titoli vengono rilasciati da Gse, società totalmente partecipata dal Ministero dell'Economia e delle Finanze attraverso la Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali. Sono destinati alle società che attestino di aver eseguito interventi di efficientamento energetico.

Sistema di false attestazioni

La società di Poggiomarino ha messo in atto una sistemica e raffinata falsa attestazione di risparmi energetici. Gli inquirenti hanno accertato che le opere di efficientamento energetico, in particolare isolamento di pareti e coperture per riscaldamento e raffreddamento, erano totalmente fittizie.

A fronte di questi falsi interventi, Gse ha emesso 138.074 "certificati bianchi" in favore della società. I certificati sono stati successivamente ceduti sul mercato dei titoli a persone ignare della frode.

Conferme dalle amministrazioni

Gli acquirenti inconsapevoli hanno poi presentato i certificati a Gse, percependo un contributo monetario non dovuto che costituisce il danno erariale. A conferma del sistema fraudolento, le amministrazioni comunali interpellate hanno comunicato che i titoli autorizzativi indicati nelle richieste non risultavano depositati presso i propri sportelli.

Inoltre, i legali rappresentanti delle imprese incaricate dell'esecuzione dei lavori hanno disconosciuto le fatture emesse. In alcuni casi sono stati utilizzati nomi di fantasia nell'indicazione dei luoghi interessati dai presunti lavori di efficientamento energetico.

Indagine penale parallela

Il sistema di frode è stato accertato anche da una concorrente indagine penale della Procura di Treviso. Le società possono cedere i titoli alle società distributrici di energia elettrica e gas sulla piattaforma di mercato regolata dal Gestore dei Mercati Energetici oppure attraverso contrattazioni bilaterali.

L'inchiesta ha svelato un meccanismo complesso che ha danneggiato il sistema degli incentivi per l'efficienza energetica. La frode ha coinvolto false documentazioni e attestazioni inesistenti per ottenere illegalmente i certificati bianchi.

Fonte AGI (www.agi.it)

Nota: questo articolo è stato rielaborato da UPDAY con l'ausilio dell'intelligenza artificiale.

Idź do oryginalnego materiału