È stato arrestato in Svizzera, vicino a Zurigo, Flavius Savu, il romeno condannato con un complice per l'estorsione all'ex rettore del santuario della Bozzola a Garlasco. Savu deve scontare una condanna definitiva a cinque anni di carcere per l'estorsione al sacerdote e per una truffa.
Nei mesi scorsi Savu è tornato alla ribalta per aver sostenuto un collegamento tra presunti festini al santuario e la morte di Chiara Poggi il 13 agosto 2007. Il caso di Garlasco è stato riaperto e vede attualmente indagato Andrea Sempio.
Le accuse e le indagini
Gli inquirenti hanno definito soltanto «suggestiva» la pista proposta da Savu. Dalle nuove indagini, delegate ai carabinieri del Nucleo investigativo di Milano, non sono emersi elementi che porterebbero a un collegamento diretto tra le vicende della Bozzola e il delitto di Poggi.
Secondo Fanpage, l'estorsione coinvolgeva video con contenuti sessuali e registrazioni audio di sacerdoti del santuario. Savu potrebbe comunque essere sentito dalla Procura di Pavia per chiarire le sue dichiarazioni.
Nuovi sviluppi investigativi
Come riporta Fanpage, Chiara Poggi aveva effettuato ricerche internet specifiche sugli abusi dei preti il 26 luglio e il primo agosto 2007, poche settimane prima della sua morte. Questi dettagli potrebbero assumere rilevanza nell'ambito delle nuove indagini.
Mercoledì 10 settembre riprenderanno a Milano i lavori dei periti impegnati nell'incidente probatorio. Al centro l'analisi delle impronte latenti sui residui di spazzatura trovati in casa Poggi la mattina del delitto, dopo aver rilevato tracce di DNA della vittima e del fidanzato Alberto Stasi su quegli stessi rifiuti.
Secondo Fanpage, il processo di estradizione richiederà circa un mese e mezzo, come confermato dall'avvocato difensore Roberto Grittini. Savu era latitante da tempo prima dell'arresto avvenuto nelle scorse ore.
Fonti utilizzate: "AGI", "Corriere della Sera", "Fanpage"
Nota: Questo articolo è stato modificato con l'aiuto dell'Intelligenza Artificiale.