Oltre 50 persone sono state uccise nelle ultime ore da bombardamenti e sparatorie israeliane a Gaza, secondo l'agenzia di difesa civile palestinese. Alcune vittime stavano aspettando la distribuzione degli aiuti umanitari quando sono state colpite.
Sei persone sono morte e più di 160 sono rimaste ferite in due episodi separati nel nord di Gaza. Le vittime erano in coda per ricevere cibo quando si sono verificati gli incidenti.
IDF nega responsabilità diretta
L'esercito israeliano (IDF) afferma di aver sparato solo "colpi di avvertimento" vicino ai camion degli aiuti. I militari dichiarano di non essere a conoscenza delle vittime segnalate dalle autorità palestinesi.
Un neonato palestinese di cinque mesi, gravemente denutrito, è morto venerdì tra le braccia della madre. Il bambino è diventato uno dei simboli più recenti tra le vittime della fame che colpisce la Striscia.
Medici denunciano mancanza di risorse
I medici, già sopraffatti dal numero di pazienti malnutriti, hanno nuovamente denunciato la mancanza di risorse per curarli. La situazione sanitaria continua a peggiorare nella Striscia assediata.
Il Regno Unito ha annunciato che collaborerà con la Giordania per effettuare lanci aerei di aiuti umanitari. Gli Emirati Arabi Uniti hanno dichiarato la ripresa immediata dei propri lanci aerei.
Situazione umanitaria critica
"La situazione umanitaria a Gaza ha raggiunto un livello critico e senza precedenti", ha affermato il ministro degli Esteri emiratino Sheikh Abdullah bin Zayed Al Nahyan. L'allarme internazionale cresce per le condizioni della popolazione civile.
Molte organizzazioni umanitarie considerano i lanci aerei una soluzione inefficace, costosa e pericolosa. Philippe Lazzarini, direttore dell'agenzia ONU per i rifugiati palestinesi (UNRWA), ha lanciato un avvertimento chiaro.
ONU critica i lanci aerei
"I lanci aerei non invertiranno il peggioramento della situazione e della carestia", ha dichiarato Lazzarini. "Sono costosi, inefficienti e possono persino uccidere civili affamati", ha aggiunto il direttore dell'UNRWA.
Le organizzazioni accusano inoltre Israele di imporre eccessive restrizioni alla distribuzione via terra. L'IDF sostiene che non vi siano limiti al numero di camion autorizzati a entrare nella Striscia.
Critiche alla gestione degli aiuti
La gestione dell'assistenza resta al centro delle critiche delle ONG. Le organizzazioni puntano il dito contro la Gaza Humanitarian Foundation, creata con il sostegno di Stati Uniti e Israele per sostituire parte dei servizi dell'UNRWA.
Fonte AGI (www.agi.it) Nota: questo articolo è stato rielaborato da UPDAY con l'ausilio dell'intelligenza artificiale.