I primi exit poll danno sconfitto il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba, ma lui non sembra intenzionato a dimettersi. Mentre lo spoglio delle schede elettorali è ancora in corso, il premier ha dichiarato all'emittente pubblica Nhk di non poter fare nulla fino ai risultati finali.
"Siamo molto consapevoli della nostra responsabilità", ha affermato Ishiba. La responsabilità è quella "di attuare le politiche che abbiamo proposto durante la campagna elettorale", ha aggiunto il leader del partito Liberal Democratico.
Risultati deludenti per la coalizione
Quattro ore dopo l'inizio del conteggio dei voti per il rinnovo di metà dei seggi della Camera alta, i numeri parlano chiaro. Il partito Liberal Democratico (Ldp) di Ishiba e la formazione di centro-destra Komeito che lo sostiene si sono assicurati solo 37 dei 125 posti in palio.
La coalizione ha ottenuto 32 seggi per l'Ldp e cinque per Komeito, molto meno dei 50 necessari. La seconda forza più votata è stata il partito Democratico Costituzionale del Giappone (Pcd) dell'ex primo ministro Yoshihiko Noda, con 19 seggi.
Opposizione in crescita
Seguono il partito Democratico dei Popoli (Pdp) con 16 seggi e il populista Sanseito con 11. L'unico modo per Ishiba di restare in sella, dopo aver già perso il controllo della Camera bassa, è cercare nuovi alleati.
Ma anche su questo aspetto il premier non si è sbilanciato. "Il numero di seggi che ogni partito avrà non è ancora noto, quindi non posso dire nulla alla leggera", ha risposto.
Strategia del consenso caso per caso
Ishiba ha lasciato però intendere che potrebbe cercare consenso volta per volta in parlamento sui diversi provvedimenti. Si tratterebbe di una strategia simile a quella già adottata nell'ultimo anno.
La situazione politica giapponese si fa sempre più complessa, con il premier che dovrà navigare tra alleanze instabili per mantenere il potere.
Fonte AGI (www.agi.it) Nota: questo articolo è stato rielaborato da UPDAY con l'ausilio dell'intelligenza artificiale.
