Le forze russe hanno sfondato le difese ucraine a Pokrovsk, nel Donetsk orientale, sfruttando la fitta nebbia che ha impedito ai droni ucraini di rilevare i movimenti. Oltre 300 soldati di Mosca sono penetrati nella città, che prima della guerra contava 60.000 abitanti. Il comando ucraino ha ammesso che le condizioni atmosferiche compromettono gravemente le capacità di sorveglianza aerea: «Questo compromette la nostra capacità di sorvolare e colpire in campo aperto».
Nel frattempo, le forze di Kiev hanno annunciato il ritiro da cinque insediamenti nell'Oblast di Zaporizhzhia. La manovra mira a preservare il personale e consolidare nuove linee difensive, mentre i combattimenti si intensificano nei settori di Oleksandrivka e Huliaipole. L'avanzata russa procede su più fronti, con Mosca che rivendica anche il controllo della parte orientale di Kupyansk, nella regione di Kharkiv.
La situazione sul campo
Il presidente Volodymyr Zelensky ha visitato Kherson nel terzo anniversario della liberazione della città, riconoscendo apertamente le difficoltà: «La situazione rimane difficile». Il leader ucraino ha però aggiunto che i soldati continuano «a distruggere gli occupanti», mentre «la situazione a Kupyansk è un po' più facile, le nostre forze hanno ottenuto risultati». Un comandante russo del 121° reggimento fucilieri motorizzati ha dichiarato a Interfax: «Stiamo infliggendo danni da incendio al nemico trincerato nella foresta alla periferia meridionale di Kupyansk».
Scandalo corruzione a Kiev
In un momento critico per il fronte, il governo ucraino ha sospeso il ministro della Giustizia Herman Galushchenko nell'ambito di un'inchiesta su un presunto giro di tangenti da 100 milioni di dollari legato all'azienda nucleare statale Energoatom. La premier Yulia Svyridenko ha annunciato la decisione ai media di Kiev: «Questa mattina si è tenuta una riunione straordinaria del Governo. Abbiamo deciso di sospendere Herman Galushchenko dall'incarico di Ministro della Giustizia». Il ministro ha risposto: «Credo che la sospensione per la durata delle indagini sia uno scenario civile e corretto. Mi difenderò legalmente e dimostrerò la mia posizione».
Le reazioni internazionali
Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, a margine del G7 ministeriale in Canada, ha respinto la narrazione di una vittoria russa imminente. «L'offensiva russa non è un'offensiva di grandi vittorie. C'è anche molta propaganda», ha dichiarato a Sky TG24. «Sono tre anni che dicono che stanno vincendo la guerra e non sono ancora riusciti a vincerla. Dobbiamo continuare a lavorare per il cessate il fuoco e costringere Putin a venire a più miti consigli».
Nota: Questo articolo è stato creato con l'Intelligenza Artificiale (IA).










