Stefano Argentino, detenuto nel carcere di Messina per l'omicidio di Sara Campanella, si è tolto la vita oggi pomeriggio. L'uomo era accusato di femminicidio e si trovava in carcere da alcune settimane.
Il suicidio rappresenta "una tragedia annunciata" secondo Aldo Di Giacomo, segretario del Sindacato polizia penitenziaria. Il sindacalista sottolinea come non sia la prima volta che accade un episodio simile.
Rischio elevato per giovani detenuti
"Le prime settimane di detenzione, specie per giovani che hanno commesso reati di sangue, sono quelle a maggiore rischio", spiega Di Giacomo. Argentino aveva già manifestato intenti suicidari dopo l'arresto e per questo motivo necessitava di un controllo costante.
Il particolare regime di sorveglianza gli sarebbe stato tolto quindici giorni fa. Questa decisione solleva interrogativi sulla gestione dei detenuti a rischio suicidio nelle strutture penitenziarie.
Emergenza suicidi nelle carceri
Con questo caso si registra il 51esimo suicidio dall'inizio dell'anno nelle carceri italiane. "Siamo a una media di un suicidio ogni quattro giorni", denuncia il sindacalista della polizia penitenziaria.
I dati rivelano anche 99 morti per "altre cause", di cui almeno una trentina avvenute in circostanze simili al suicidio o ad atto autolesionistico. La situazione evidenzia una grave emergenza nel sistema penitenziario italiano.
Fonte AGI (www.agi.it) Nota: questo articolo è stato rielaborato da UPDAY con l'ausilio dell'intelligenza artificiale.