Volkswagen ferma la produzione nello stabilimento di Dresda a partire da martedì. Per il più grande produttore automobilistico europeo rappresenta il primo stop produttivo in Germania in 88 anni di storia. La decisione arriva sotto la pressione di vendite deboli, del calo della domanda cinese in Europa e delle tariffe statunitensi che colpiscono le vendite americane.
Volkswagen riduce il budget per gli investimenti a 160 miliardi di euro per i prossimi cinque anni, rispetto ai 180 miliardi previsti per il periodo 2023-2027. Il direttore finanziario Arno Antlitz ha aggiornato le proiezioni sul flusso di cassa per il 2025, che dopo aver previsto un flusso vicino allo zero, potrebbe risultare leggermente positivo.
Pressioni finanziarie in vista
Gli analisti prevedono difficoltà crescenti per Volkswagen. Stephen Reitman di Bernstein ha dichiarato al Financial Times: «C'e' sicuramente pressione sul flusso di cassa nel 2026».
L'esperto sottolinea anche la necessità di investimenti in nuove tecnologie: «Bisogna considerare le nuove generazioni di tecnologie a benzina».
La durata prevista dei motori a combustione fossile richiede infatti nuovi investimenti, nonostante la transizione verso l'elettrico. Questa situazione complica ulteriormente i piani finanziari del gruppo.
Tagli necessari
Per rispettare gli obiettivi di investimento, l'azienda dovrà fare scelte difficili. Moritz Kronenberger, portfolio manager di Union Investment, ha commentato al Financial Times che altre idee e progetti devono essere rimossi dal piano. Volkswagen sta cercando attivamente metodi per ridurre le spese e aumentare i profitti operativi.
Il taglio di 20 miliardi di euro nel budget di investimento testimonia la portata delle sfide che il gruppo tedesco deve affrontare nei prossimi anni.
Nota: Questo articolo è stato creato con l'Intelligenza Artificiale (IA).
