Il Qatar si oppone fermamente al piano israeliano di creare una "città umanitaria" a Gaza dove concentrare circa 600.000 palestinesi. Il paese del Golfo, che funge da mediatore nei negoziati per la tregua insieme a Egitto e Stati Uniti, ha chiarito che questo progetto non rientra in alcun negoziato ufficiale.
"Non partecipiamo ufficialmente ai colloqui su questo piano", ha dichiarato Majed al-Ansari, portavoce del Ministero degli Esteri del Qatar. Il diplomatico ha sottolineato come Doha abbia già espresso in passato la propria opposizione a simili proposte israeliane.
Opposizione ai trasferimenti forzati
"Ci opponiamo fermamente a qualsiasi trasferimento di questo tipo, a qualsiasi idea di deportazione, trasferimento o trasferimento di persone al di fuori dei loro territori", ha aggiunto al-Ansari. Il Qatar ha inoltre chiesto alla comunità internazionale di sostenere questa posizione contro i trasferimenti forzati di palestinesi.
Il piano israeliano è stato annunciato ieri dal Ministro della Difesa Israel Katz. Il ministro ha incaricato l'esercito di preparare la costruzione di questa "città umanitaria" tra le rovine di Rafah, nell'estremo sud della Striscia di Gaza.
Costruzione durante il cessate il fuoco
Secondo Katz, se le condizioni lo permetteranno, la costruzione dell'area inizierà durante il cessate il fuoco. L'obiettivo dichiarato è quello di concentrare l'intera popolazione di Gaza in questa zona.
Intanto, i negoziati indiretti continuano a Doha. Al-Ansari ha osservato che le delegazioni di Israele e del gruppo palestinese Hamas rimangono nella capitale qatariota per il terzo giorno consecutivo, definendo questo fatto un "buon segno" per i colloqui.
(AGI/EFE) Nota: Questo articolo è stato modificato con l'aiuto dell'Intelligenza Artificiale.