Schedato 'paziente omosex' in ospedale: 'Mi hanno umiliato'

upday.com 2 godzin temu
Medici che consultano documenti sanitari simboleggiano le questioni di etica medica e privacy dei pazienti (Immagine simbolica - Generata da IA) Upday Stock Images

Un paziente di 61 anni è stato schedato come «paziente omosex» nel referto medico dell'ospedale Santo Spirito di Pescara, scatenando un caso di presunta discriminazione. Enzo Speranzini Anelli racconta a Il Messaggero di essersi sentito «umiliato e discriminato» durante la visita al reparto di malattie infettive.

L'episodio è avvenuto venerdì scorso, quando Anelli si è recato in ospedale accompagnato dal marito per una visita specialistica. La dottoressa, compilando il referto al computer, ha pronunciato ad alta voce la frase «specifico paziente omosex», creando imbarazzo e disagio.

«Ogni volta che saranno consultati in futuro, apparirà il marchio 'paziente omosex'», ha denunciato Anelli. Il paziente si chiede perché la dottoressa non specifichi l'orientamento sessuale anche per gli assistiti eterosessuali, definendo l'accaduto inaccettabile per un «camice bianco che dovrebbe eccellere in delicatezza ed empatia».

Difesa dell'ospedale

La Asl di Pescara ha difeso la pratica sostenendo che si tratta di un «dato anamnestico con rilievo in termini epidemiologici». Secondo l'azienda sanitaria, la notazione serve per «il corretto inquadramento del rischio di trasmissione di patologie sessualmente trasmesse» e il consenso sarebbe stato esplicitamente richiesto e ottenuto.

Il direttore del reparto Giustino Parruti ha precisato che il referto resterà riservato, pur riconoscendo la superficialità dell'episodio. Come riporta Il Fatto Quotidiano, l'informazione resterebbe circoscritta al referto iniziale in possesso esclusivo del paziente.

L'esperto Massimo Andreoni, professore di malattie infettive all'università di Roma Tor Vergata, critica apertamente la pratica. «Chiedere l'orientamento sessuale non ha nessuna utilità clinica», spiega, sottolineando che si può parlare di comportamenti sessuali a rischio senza distinguere tra omosessuali ed eterosessuali.

Precedenti simili

Secondo Fanpage, non si tratta di un episodio isolato: già nel 2019 ad Alessandria un paziente omosessuale aveva denunciato la segnalazione del suo orientamento sul referto. In quel caso, l'annotazione era inserita subito dopo le allergie come se fosse clinicamente rilevante.

Anelli, pur contrariato e amareggiato, non intende sporgere denuncia ma chiede un confronto con i vertici dell'ospedale. L'obiettivo è chiarire la questione e prevenire che episodi simili si ripetano in futuro.

Fonti utilizzate: "AGI", "Il Messaggero", "Il Fatto Quotidiano", "Fanpage"

Nota: Questo articolo è stato modificato con l'aiuto dell'Intelligenza Artificiale.

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