Da Washington arriva una nuova escalation nelle tensioni tra Stati Uniti e Cuba. Il 14 agosto gli Stati Uniti hanno revocato i visti a due funzionari brasiliani accusandoli di complicità con il programma cubano "Mais Medicos". Il dipartimento di Stato considera questo programma di invio di medici cubani all'estero una forma di "lavoro forzato".
Il Segretario di Stato Marco Rubio ha annunciato le sanzioni contro funzionari brasiliani ed ex membri dell'Organizzazione Panamericana della Salute (Paho). Le restrizioni si estendono anche ai familiari dei funzionari coinvolti. Secondo Rubio, i funzionari erano coinvolti nel «programma coercitivo di esportazione di manodopera del regime cubano, che sfrutta gli operatori sanitari cubani attraverso il lavoro forzato».
La replica brasiliana
Il ministro della Salute brasiliano Alexandre Padilha ha respinto fermamente gli "attacchi ingiustificati" americani. Su X, Padilha ha assicurato che il programma «sopravviverà agli attacchi ingiustificabili di chiunque. Il programma salva vite e ha l'approvazione di chi conta di più: la popolazione brasiliana».
Le missioni mediche cubane rappresentano secondo gli analisti la principale fonte di valuta estera per Cuba. Rubio, che ha origini cubane, sostiene che «questo programma arricchisce il regime corrotto cubano e priva il popolo cubano delle cure mediche essenziali».
Inasprimento delle politiche
Gli Stati Uniti hanno recentemente annunciato l'inasprimento delle restrizioni sui visti per funzionari cubani e stranieri legati alle missioni mediche cubane in tutto il mondo. Le nuove misure mirano a contrastare quello che Washington considera sfruttamento sistematico del personale sanitario cubano.
Fonti utilizzate: "AGI", "AFP"
Nota: Questo articolo è stato modificato con l'aiuto dell'Intelligenza Artificiale.