I finanzieri di Roma hanno sequestrato beni per oltre 106 milioni di euro ad Anna Bettozzi, conosciuta come Ana Bettz, e a tre suoi parenti. La misura è stata disposta dalla sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Roma nell'ambito dell'inchiesta "Petrol-Mafie Spa".
Tra i beni confiscati figurano una villa con accesso diretto al mare e pontile privato a Porto Rotondo (località Punta Lada), proprietà immobiliari a Roma e Fiumicino, auto di lusso, orologi di pregio, circa venti opere d'arte, quote societarie e disponibilità liquide. Oltre a Bettozzi, il provvedimento riguarda la figlia Jessika Di Cesare e gli imprenditori Filippo Maria Bettozzi e Roberto Strina.
L'inchiesta "Petrol-Mafie Spa"
Le quattro persone sono indagate per associazione a delinquere aggravata dal favoreggiamento a organizzazioni di tipo mafioso, reati fiscali, riciclaggio, autoriciclaggio e reimpiego di capitali illeciti. Il Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata (GICO) della Guardia di Finanza ha ricostruito un presunto sistema di frodi nel settore dei carburanti.
Il sequestro odierno segue misure cautelari personali emesse nell'aprile 2021 nei confronti degli indagati. Nel maggio 2019, Anna Bettozzi era stata fermata al confine di Ventimiglia con 300.000 euro in contanti in un'auto Rolls Royce. Successivamente erano stati trovati e sequestrati altri 1,4 milioni di euro in un hotel di Milano.
Il Tribunale ha disposto il sequestro con un'ordinanza di 92 pagine, ritenendo i quattro imprenditori "socialmente pericolosi" per le condotte illecite accertate e per le risorse economiche accumulate, sproporzionate rispetto ai redditi dichiarati.
Nota: Questo articolo è stato creato con l'Intelligenza Artificiale (IA).






