Seregno, getta benzina sulla moglie e tenta di darle fuoco: arrestato

upday.com 3 dni temu
Operazione delle forze dell'ordine che simboleggia l'arresto per violenza domestica (Immagine simbolica - Generata da IA) Upday Stock Images

Un rumeno di 46 anni residente a Limbiate è stato arrestato e rinchiuso nel carcere di Milano per maltrattamenti e lesioni aggravate. L'uomo il 5 novembre scorso ha atteso la moglie fuori dal suo posto di lavoro a Seregno e le ha gettato benzina sul viso, tentando di darle fuoco. La donna è riuscita a rifugiarsi in auto e ha chiamato i soccorsi, riportando congiuntivite chimica, trauma e abrasioni alle dita con una prognosi di 15 giorni.

Prima dell'aggressione, l'uomo le aveva chiesto: «Li vuoi vedere i bambini stasera?» Poi ha cercato di immobilizzarla e le ha lanciato il liquido infiammabile sul volto. La vittima, «in stato di evidente agitazione» secondo quanto riportato dal giudice per le indagini preliminari (GIP) Luca Milani, ha contattato il 118 il giorno successivo per denunciare l'accaduto.

Il controllo ossessivo con il GPS

L'uomo controllava ogni spostamento della moglie attraverso un dispositivo GPS installato di nascosto sulla sua auto. Dopo l'aggressione si è presentato spontaneamente in caserma dai carabinieri, consegnando un accendino, il cellulare, una bottiglia da mezzo litro e una da 60 millilitri «riempita con benzina», oltre al sistema GPS che aveva piazzato sul veicolo della donna per «monitorarne gli spostamenti».

Mesi di violenze e minacce

Le indagini dei carabinieri di Limbiate, coordinate dalla procuratrice Alessia Menegazzo, hanno ricostruito una serie di episodi di violenza tra aprile e novembre 2025. La donna aveva già denunciato il marito a giugno e aveva deciso di separarsi, cambiando residenza. L'uomo, spesso in «stato di abituale alterazione da sostanze alcoliche» come evidenziato dal GIP, aveva messo in atto «condotte prevaricatrici e violente» diventate «insostenibili», anche davanti ai due figli minori della coppia.

La nonna dei bambini ha testimoniato agli inquirenti il «clima teso» in casa e l'«estrema irascibilità dell'indagato». Nel provvedimento di otto pagine, il GIP Milani ha sottolineato l'«ossessione», la «morbosità» e gli «atteggiamenti di controllo» dell'uomo, privo di «freni inibitori», che ha messo «in pericolo l'incolumità della vittima con un gesto che avrebbe potuto avere conseguenze molto più pesanti». Solo la «prontezza di chiudersi in auto» della donna ha evitato il peggio.

Nota: Questo articolo è stato creato con l'Intelligenza Artificiale (IA).

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