Antonio Tajani (FI) ha annunciato dalla festa di Forza Italia a Telese che il Partito Popolare Europeo voterà per la revoca dell'immunità parlamentare di Ilaria Salis. Il ministro degli Esteri e vicepremier ha giustificato la posizione sostenendo che «i reati che ha commesso sono stati commessi prima di diventare parlamentare».
Il leader di Forza Italia ha rivendicato la scelta garantista: «Noi siamo garantisti sempre e poiché siamo garantisti, rispettiamo le regole». Tajani ha anche respinto le pressioni esterne, dichiarando di non farsi «intimidire neanche da Casapound e non mi faccio intimidire dai mandanti di Casapound».
Pressioni politiche e cambio di rotta
Secondo Il Fatto Quotidiano, il cambio di posizione di Tajani sarebbe arrivato dopo le pressioni della Lega e le accuse di "eurovergogna" rivolte al PPE. CasaPound aveva affisso manifesti il 25 settembre definendo Tajani "amico antifascista della Salis".
La decisione del PPE potrebbe rivelarsi decisiva quando la Plenaria del Parlamento europeo voterà definitivamente ai primi di ottobre. Come riportano le fonti verificate, la Commissione Affari giuridici aveva concesso l'immunità con un voto risicato di 13 a 12, dove proprio i voti del PPE erano stati determinanti.
Scenario europeo e reazioni
Il Fatto Quotidiano riporta che alcuni alleati del PPE da Polonia e paesi nordici sarebbero riluttanti a favorire Viktor Orbán per le preoccupazioni legate alla sua vicinanza alla Russia. Questa dinamica europea complica ulteriormente il quadro politico attorno al caso Salis.
La reazione di Budapest è stata durissima attraverso il portavoce del governo ungherese Zoltan Kovacs: «Ilaria Salis è una pericolosa criminale che deve stare in prigione». Il rappresentante ungherese ha definito «incomprensibile e scandaloso che il Parlamento europeo legittimi il terrorismo di estrema sinistra».
Implicazioni giudiziarie
Secondo La Repubblica, il giudice ungherese József Sos avrebbe dichiarato che il processo a carico dell'europarlamentare di The Left verrebbe annullato qualora il Parlamento europeo rifiutasse la revoca dell'immunità. Questo scenario procedurale aggiunge complessità al caso che coinvolge l'accusa di partecipazione a scontri antifascisti a Budapest nel 2023.
La stessa Salis aveva espresso soddisfazione per il voto della Commissione, definendolo «un segnale importante e positivo» e dichiarando «piena fiducia» che la Plenaria confermerà la scelta di ottobre.
Fonte AGI (www.agi.it)
Nota: questo articolo è stato rielaborato da UPDAY con l'ausilio dell'intelligenza artificiale.